L'appunto

Azzurri a due cifre, decisive Campania e Puglia

La partita del centrodestra si giocherà tutta nelle due regioni più popolose tra le sette che vanno al voto

Paolo Romani, Donato Bruno e Denis Verdini nell'Aula della Camera
Paolo Romani, Donato Bruno e Denis Verdini nell'Aula della Camera

Denis Verdini è uno che di numeri su ne intende. E pur frequentando decisamente meno di prima il suo ufficio di piazza San Lorenzo in Lucina, anche questa volta ha buttato giù un report sulla prossima tornata amministrativa. Il succo è che la partita di Forza Italia si giocherà tutta tra Campania e Puglia, le due regioni più popolose tra le sette che vanno al voto. Se nella riffa dei governatori il centrodestra punta dunque su Campania e Veneto (con gli uscenti Stefano Caldoro e Luca Zaia che hanno buone chances di riconferma) mentre è decisamente più impervia la strada in Liguria (dove pare ormai scontata la candidatura di Giovanni Toti), nella partita delle percentuali - altrettanto delicata - saranno invece decisivi i numeri che si otterranno in Campania e Puglia.

Le due regioni valgono da sole quasi dieci milioni di elettori, il 43% dei circa 23 chiamati al voto. Le altre regioni, d'altra parte, sono decisamente più piccole, dalla Toscana (neanche quattro milioni) a Liguria e Marche (un milione e mezzo ciascuna) fino all'Umbria (novecentomila abitanti). Caso a parte il Veneto, perché nonostante i suoi quasi cinque milioni difficilmente potrà essere un buon bacino elettorale per Forza Italia. Un po' perché il candidato è della Lega e farà certamente da traino, un po' perché i sondaggi dicono che dopo la rottura con il Carroccio Flavio Tosi ha intercettato una parte del voto azzurro.

Insomma, il vero serbatoio di Forza Italia sarà tra Campania e Puglia. E il risultato che si farà in queste due regioni inciderà notevolmente sulla percentuale nazionale del partito di Silvio Berlusconi. Secondo Verdini peserà per un 3-4% del totale, nel bene o nel male a seconda di come andranno gli azzurri nelle due regioni chiave. Ecco perché una rottura con Raffaele Fitto potrebbe avere conseguenze pesantissime, tanto che pure Verdini ieri avrebbe descritto all'ex premier un quadro non proprio rassicurante invitandolo a favorire una mediazione. Che Fitto abbia un buon seguito in Puglia non è un mistero, tanto che il candidato di Forza Italia Francesco Schittulli è pronto a chiamarsi fuori se l'ex ministro non sarà della partita. Ma anche in Campania un qualche peso Fitto ce l'ha.

Un po' perché l'uscita di scena di Nicola Cosentino ha lasciato molto campo libero, un po' perché conta dalla sua quattro parlamentari pronti a far convergere voti su eventuali liste civiche d'ispirazione fittiana.

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