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Gli azzurri fermi su Bertolaso La Meloni rischia un autogol

Forza Italia: "Assolutamente confermata la sua candidatura". L'ipotesi di un ticket con Marchini e i timori della leader Fdi

Gli azzurri fermi su Bertolaso La Meloni rischia un autogol

Sulla corsa a sindaco di Roma nel centrodestra le bocce sono ferme anche se non si placa il pressing di tutti su tutti: ognuno chiede agli altri di convergere sulla propria candidatura. Lo fa la Meloni, rivolta a Bertolaso; lo fa Bertolaso rivolto a Marchini; lo fanno tutti rivolti a Storace. Il dato di fatto è che se alle urne il centrodestra si presenta con quattro candidati che pescano nello stesso bacino elettorale molto probabilmente si regalerà la città ai Cinque Stelle. Lo sanno Berlusconi, Salvini, Meloni e Storace. Per ora, tuttavia, nessuno è disposto né al passo indietro né al passo di lato. Per ora. A smentire ancora una volta che la corsa di Bertolaso potrebbe fermarsi ai box è il capogruppo azzurro in Senato Paolo Romani: «Prevedo che a oggi la candidatura di Bertolaso sia assolutamente confermata. Ha fatto una battuta su Marchini lo stesso Bertolaso, identificando in lui una figura come manager simile alla propria - rievoca l'intervista di Mr. Emergenze al Corriere - Ma questo non vuol dire assolutamente che ci possa essere una convergenza di Bertolaso su Marchini». E ancora: «Non so se l'incontro tra Salvini e Berlusconi, quando sarà, potrà essere determinante per le decisioni di Roma. Mi auguro che il centrodestra sappia trovare l'unità a Roma come l'ha trovata in maniera straordinaria a Milano».Sul fronte Lega-Fratelli d'Italia, tuttavia, le posizioni restano rigide. Parla Fabio Rampelli, big di Fratelli d'Italia: «Ci auguriamo che il centrodestra possa ricompattarsi intorno alla figura di Giorgia Meloni, perché questa è l'alleanza di centrodestra anti-renziana che si presenterà nel corso delle elezioni politiche future. Sarebbe assurdo che questa alleanza non si manifestasse nella campagna elettorale amministrativa per la capitale d'Italia, che non è un comune qualunque. Se la coalizione c'è a Roma, la coalizione c'è in Italia. Se si rompe a Roma, è difficile immaginare che possa esistere una coalizione di centrodestra in tutta la nazione».Ma la posizione della Meloni è la più rischiosa in assoluto. Bertolaso e Marchini si sono scambiati spesso attestati di reciproca stima e se i due, nelle prossime settimane, raggiungessero una qualche forma di collaborazione, la Meloni potrebbe essere schiacciata in angolo. Una posizione scomodissima perché se dovesse prendere meno voti di uno dei due contendenti o di entrambi in tandem, per lei sarebbe una sconfitta quasi definitiva. Un rischio che la leader ha ben presente e che ha il paradosso di averlo per di più subito da Salvini. Inizialmente, infatti, Fratelli d'Italia era lanciata nel sostegno a Bertolaso ma poi Salvini ha rotto le uova nel paniere del centrodestra.

E se a Milano, ma soltanto lì, l'alleanza sembra tenere, nel resto d'Italia è ancora buio pesto: con in più le pressioni di alcuni azzurri che chiedono al Cavaliere di riguardare al centro e di abbandonare le estreme di Salvini e Meloni.

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