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Il bagno di folla di Berlusconi: gialloverdi maionese impazzita

Il Cavaliere acclamato in Sardegna: «Con me in campo faremo meglio. I fatti divideranno Salvini e Di Maio»

Il bagno di folla di Berlusconi: gialloverdi maionese impazzita

Non s'era mai vista tanta gente, al Caffè Mariuccia di Pirri. Sembrava che il piccolo comune alle porte di Cagliari si fosse tutto riversato li, non solo nella pasticceria famosa per ravioli di mandorla e pardulas di ricotta, ma in tutta la strada fino a bloccare il traffico nei due sensi, nella piazzetta, finanche sui balconi. Silvio Berlusconi ha, finalmente, il suo bagno di folla in Sardegna e con un gesto ormai simbolico sale sul predellino dell'auto per salutare. D'altronde è dall'isola che ha annunciato la nuova discesa in campo, con la candidatura per le europee e ora assicura: «A marzo non abbiamo avuto un buon risultato, ma io non c'ero. Adesso possiamo fare molto di meglio e Forza Italia deve tornare ad essere partito traino del Paese. Ho citato sul Corriere della Sera don Sturzo e invitato ad appoggiarci l'altra Italia, di brava gente che si è astenuta o ha dato un voto per protesta e sono ottimista perché, in Italia come in Europa, chi ha scelto un partito solo perché appariva nuovo, oggi si accorge che ha eletto persone inaffidabili, comunisti di strada, come si definiscono loro e siamo al caos totale. Forse la Lega ha creduto di poter trovare un modo diverso di lavorare con il M5S, ma non è possibile e questo governo deve finire».

Il leader azzurro stringe mani, ascolta lamentele e suppliche, si fa fare tante foto, prima di infilarsi dietro al bancone dei dolci e fare il suo discorso elettorale: «Mi raccomando, domenica andate a votare per la Camera la nostra Daniela Noli, è il primo passo verso le Regionali, che il centrodestra può vincere e poi le europee, per cambiare questo governo di buoni a nulla e capaci di tutto. È come una maionese impazzita e saranno i fatti a separare Salvini e Di Maio».

Alla signora Bonaria che gli dice di avere i figli disoccupati, il Cavaliere spiega che la ricetta per il lavoro l'aveva proposta, detassazione e decontribuzione per le aziende che assumono, ma quelli a Palazzo Chigi hanno preferito l'assistenzialismo e l'immobilismo, che non fanno girare l'economia. «Certo, i 5S non hanno mai lavorato, mai fatto una denuncia dei redditi, che ne sanno? Vogliono mettere una patrimoniale, alzare le tasse sulla casa, addirittura prendersi metà del gruzzolo risparmiato da una famiglia. È immorale!».

Break per la colazione. «Cappuccio per il presidente!», ordina squillante la figlia di Mariuccia. Lo porta subito una brunetta con coda di cavallo e anellino al naso, che poi gli chiede un selfie. Berlusconi beve, si gusta il raviolo di mandorla, poi le va coll'indice sotto al naso: «Però quell'orecchino toglilo, eh?». Intanto la tazza se l'è accaparrata Angela, che la tiene esposta sul palmo della mano: «Che valore avrà adesso? Ho anche il suo dna...». La giornata prosegue negli altri comuni che andranno al voto domani, arrampicandosi verso i piccoli centri di Sinnai, Burcei e Maracalagonis e poi scendendo al mare, per pranzare in un ristorante di Villasimius. Ovunque il Cav sottolinea le differenze con i 5S. «Noi portiamo in parlamento persone serie e competenti, come la Noli - dice - , loro gli assenteisti come Mura che preferiva andare a vela che alla Camera.

Noi manteniamo le promesse, loro prendono i voti di protesta e poi non rispettano gli elettori».

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