Elezioni Comunali 2019

Ballottaggi, le sfide principali nel Nord-Italia

Domani in 136 comuni si svolgeranno i ballottaggi delle amministrative che si sono tenute il 26 maggio scorso. Di questi 15 sono i capoluoghi e 124 i comuni con oltre 15mila abitanti. Ecco le sfide più interessanti nel Nord-Italia

Ballottaggi, le sfide principali nel Nord-Italia

Domani in 136 comuni si svolgeranno i ballottaggi delle amministrative che si sono tenute il 26 maggio scorso. Di questi 15 sono i capoluoghi e 124 i comuni con oltre 15mila abitanti. Vediamo, ora, quali sono le sfide più interessanti nel Nord-Italia.

I ballottaggi in Veneto, Lombardia e Piemonte

A Rovigo la sfida sarà tra la candidata di centrodestra Monica Gambardella (38,2% al primo turno) e l’esponente dem Edoardo Gaffeo per il centrosinistra (25,4% al primo turno). Gambardella gode del sostegno di Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia e due liste civiche, mentre Gaffeo è appoggiato dal Pd e da due liste civiche. Ago della bilancia le liste che hanno sostenuto la civica Silvia Menon, arrivata terza col 23%.

A Cremona il ballottaggio è tra il sindaco uscente del Pd Gianluca Galimberti (46,4%) e il forzista Carlo Malvezzi per il centrodestra (41,7%). Galimberti guida una coalizione che, oltre il Pd, comprende anche altre cinque liste civiche, mentre Malvezzi è appoggiato da Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia e da una lista civica. Determinanti per la vittoria di uno dei due candidati saranno i voti del M5S che al primo turno puntava su Luca Nolli (5,7%).

A Biella il leghista Claudio Corradino parte in vantaggio sul candidato civico Donato Gentile (40% a 27,6%). Il sindaco uscente del Pd, Marco Cavicchioli, invece, è arrivato solo terzo al primo turno (21,5%) e i suoi voti saranno decisivi per l’esito finale. A sostegno di Corradino c’è tutto il centrodestra (Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia e una lista civica) mentre Gentile, che è stato sindaco della città con Forza Italia dal 2009 al 2014, guida una coalizione composta da quattro liste civiche. Ago della bilancia il Movimento Cinque Stelle che, con Giovanni Rinaldi, due settimane fa ha ottenuto l'8,7% dei voti.

A Verbania il candidato di centrodestra Giandomenico Albertella è in vantaggio sul sindaco uscente del Pd, Silvia Marchionini (45,8% a 37,5%). Arbetella gode dell’appoggio di Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia e di una lista civica, mentre la Marchionini, oltre al sostegno del Pd e di altre due liste civiche, ha siglato l’apparentamento con la lista del candidato civico Patrich Rabaini (3,5% al primo turno).

A Vercelli il sindaco uscente, la democratica Maura Forte, col 24,7%, insegue candidato di centrodestra Andrea Corsaro che al primo turno ha ottenuto il 42%. La Forte è sostenuta dal Pd, da Italia in Comune (il movimento di Federico Pizzarotti) e da una lista civica. Corsaro, che ha amministrato la città piemontese prima di lei, si presenta alla guida di un centrodestra unito (Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia). A fare da ago della bilancia saranno i voti del civico Roberto Scheda che due settimane fa ha preso il 14,4%.

Emilia Romagna, le roccaforti rosse che rischiano di cadere

A Ferrara la sfida è tra il consigliere regionale leghista Alan Fabbri che al primo turno ha sfiorato la vittoria (48,4%) e il candidato del centrosinistra Aldo Modonesi (31,8%). Ad appoggiare Fabbri c’è tutto il centrodestra (Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia e due liste civiche) ma anche la lista Giustizia Onore Libertà che al primo turno ha sostenuto Francesco Rendine (1%). Modonesi, invece, è appoggiato da una coalizione composta dal Pd e da tre liste civiche ma è riuscito a ottenere anche l’apparentamento con le liste che facevano capo a Roberta Fusari (+Europa e due civiche), esponente di sinistra che è arrivata terza con l’8,6%.

A Forlì si sfidano Gian Luca Zattini, candidato del centrodestra che al primo turno ha raggiunto il 45,8% e Giorgio Calderoni del Pd che si è fermato al 37,2%. Zattini guida una coalizione composta da Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, Popolo della Famiglia e una lista civica, mentre Calderoni è appoggiato solo dal Pd e da quattro liste civiche. Decisivo sarà il 10% di elettori che al primo turno ha votato il grillino Daniele Vergini.

A Reggio Emila il sindaco uscente di centrosinistra, Luca Vecchi, ha sfiorato la vittoria al primo turno prendendo il 49%, mentre lo sfidante di centrodestra Roberto Salati si è fermato al 28,2%. Vecchi si ripresenta sostenuto dal Partito Democratico, +Europa e da quattro liste civiche. Salati, invece, è appoggiato da Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia. Anche in questo caso i due sfidanti puntano al 15% di elettori che al primo turno hanno votato la grillina Rossella Ognibene.

Tra i comuni superiori ai 15mila abitanti che tornano al voto il ballottaggio più interessante si tiene a Cesena dove il candidato civico Andrea Rossi guida una coalizione di centrodestra che cerca di strappare la città al centrosinistra. Il Pd schiera l’ex deputato Enzo Lattuca che ha chiuso il primo turno in vantaggio 42,8% contro il 32,8% del suo avversario. Lattuca è sostenuto, oltre che dal Pd, anche dal Pri, da Articolo 1-Mdp, dai Popolari per Cesena e da una lista civica, mentre Rossi ha l’appoggio di Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Popolo della Famiglia e da una lista civica.

Importante sarà capire dove finiranno i voti del civico Vittorio Valletta che al primo turno ha preso il 9,5% e del grillino Claudio Capponcini (8,5%).

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