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Ballottaggio blindato ad Ostia con l'incognita astensionismo

Oggi al voto nel quartiere di Roma con gli agenti ai seggi

Ballottaggio blindato ad Ostia con l'incognita astensionismo

Roma - Quella di oggi ad Ostia, quartierone sul mare di Roma che deve scegliere una nuova guida dopo due anni di commissariamento per infiltrazioni criminali, non è un appuntamento elettorale qualsiasi. Perché avrà delle inevitabili ripercussioni nazionali, ma soprattutto per tutto quello che è accaduto in queste due settimane trascorse dal primo turno, che ha visto prevalere la candidata grillina con il 30,21 per cento dei consensi, seguita da Monica Picca, in quota Fratelli d'Italia, che ha ottenuto il 26,88 per cento dei voti. Sono queste due candidate, oggi, a giocarsi la poltrona di presidente del X municipio.

Le ultime due settimane sono state incandescenti per Ostia, che da questa mattina alle 7 sta vivendo l'anomalia di un ballottaggio in una cittadina blindata, con agenti in borghese mimetizzati tra i votanti dei 183 seggi, presidiati dalla notte precedente l'apertura da polizia, carabinieri e guardia di finanza, più l'esercito che vigilerà sul deposito delle schede. È stato il ministro dell'Interno Marco Minniti a disporre, nel corso del comitato per l'ordine e la sicurezza di qualche giorno fa, che fosse fatto tutto il possibile per garantire la regolarità del voto e per evitare condizionamenti. Stasera si andrà avanti fino alle 23, tra paura per la sicurezza e timore dell'astensionismo, che rappresenterà il vero ago della bilancia. Al primo turno gli aventi diritto che sono andati alle urne sono stati solamente il 36,15 per cento, ma è un dato destinato a calare dal momento che tra le forze politiche escluse dal ballottaggio soltanto Mdp ha in qualche modo invitato i suoi elettori ad andare a votare M5S contro il centrodestra. Sono comunque i Cinque Stelle a temere di più la scarsa affluenza, che invece potrebbe premiare la destra. Ma i giochi sono ancora aperti.

Dopo l'exploit di Casa Pound, che ha incassato un eclatante 9 per cento, il movimento di estrema destra ha invitato i suoi iscritti ad andare al mare oggi, senza schierarsi, per prendere le distanze dall'aggressione messa a segno da un componente degli Spada, clan con dichiarate simpatie per Casa Pound, ad un giornalista che gli chiedeva conto del loro boom di voti. Un avvenimento, quella testata ripresa dalle telecamere della trasmissione Nemo e rimbalzata sul web e sulle tv, che ha avuto un'inevitabile eco mediatica e che è costata il carcere a Roberto Spada, fratello di Carmine, boss del clan condannato a dieci anni per estorsione. Anche il Pd non ha dato indicazioni di voto e quindi bisognerà aspettare per vedere come si comporteranno gli elettori dem, che sono il 13,6 per cento e i simpatizzanti dell'ultradestra.

La tensione nei giorni scorsi sul litorale romano non è mai calata, neppure dopo le due manifestazioni organizzate per dire no alle mafie e per la libertà di stampa. Tre giorni fa c'è stato anche un attacco intimidatorio alla sede del Pd, escluso dal ballottaggio, il cui portone è stato dato alle fiamme durante la notte. Questo clima ha sfiancato i potenziali votanti. In pochi, infatti, sono andati ad ascoltare gli ultimi appelli prima del voto nei due comizi conclusivi, che si sono svolti in due piazze praticamente vuote, anche se quello di Ostia in qualche modo sarà un test di rilevanza nazionale visto che interessa 231mila abitanti.

Se fosse un comune, Ostia, sarebbe tra i primi quindici d'Italia.

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