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Banche, Renzi fa lo gnorri e tira dritto: "Niente scheletri nell'armadio"

Il premier nega ancora le responsabilità del governo nello scandalo banche. E attacca la minoranza dem: "Noi rimaniamo nel Pd"

Banche, Renzi fa lo gnorri e tira dritto: "Niente scheletri nell'armadio"

"Chi parla di favoritismo sta insultando persone perbene". Nonostante le accuse e le prove dei legami tra la sua famiglia e l'ex presidente di Banca Etruria (la stessa in cui ha lavorato il papà della Boschi), Matteo Renzi nega ogni responsabilità e anzi promette (ora che il danno e fatto) di contrattaccare con il pugno pesante verso chi ha portato i risparmiatori a perdere soldi e un giro di vite contro le possibili future truffe.

"Sì alla commissione di inchiesta sulle banche", ha detto il premier dal palco della Leopolda, "Il sistema bancario è più forte e più solido di quello tedesco. La verità verrà fuori. Lo dico a nome del governo e del Pd: non abbiamo nessuno scheletro nell'armadio. A polemiche e retroscena rispondo con il sorriso. Non ci avrete amici: non sciupiamo l'Italia su polemiche autoreferenziali. Solidarietà per chi sfoga le proprie frustrazioni nei retroscena". E ancora: "Sono fiero dei magistrati italiani e onorato che studino con attenzione tutte le vicende e non dirò mezza parola perchè penso che il rispetto tra i poteri sia tra le migliori cose dell'Italia". Fino a sostenere di aver "salvato i risparmiatori": "Lo firmerei domattina quel decreto", ribadisce Renzi, "Andiamo avanti a modificare quel che va modificato nel sistema bancario, a partire dalle banche cooperative che sono troppe e ci sono troppi amministratori che prendono una prebenda. Lo diciamo da anni e adesso lo facciamo".

Nel suo lungo discorso, Renzi ha trovato anche il tempo di attaccare la minoranza Pd, ma soprattutto i "fuoriusciti": "Quelli che ci chiedevano di mettere le bandiere se ne sono andati dal Pd", ha scandito, "Noi siamo qui. Noi restiamo nel Pd e la bandiera l'abbiamo tatuata nel cuore e concepiamo questo spazio come uno spazio di libertà. Abbiamo rovesciato il sistema politico più gerontocratico d'Europa partendo da qui e abbiamo dato stabilità al Paese che aveva la minore stabilità del nostro continente. Abbiamo orgogliosamente portato il Pd a essere il partito politico più votato in Europa e non ci avrebbe scommesso nessuno.

Neanche io."

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