Politica

Banche, Vegas assolve Consob «Servono regole più chiare»

Il presidente: «I rischi delle obbligazioni erano noti, la Commissione non c'entra Ma ora prospetti più semplici. Per gli aumenti degli istituti condizioni difficili»

«Quel che è giusto in modo uguale, tiene d'occhio il vantaggio dello Stato intero e quello comune dei cittadini». Giuseppe Vegas, ha scelto questa citazione di Aristotele per introdurre la sua penultima relazione da presidente della Consob, che lascerà a fine 2017 dopo sette anni di comando. Quello tenuto ieri a Palazzo Mezzanotte, davanti alla comunità economica e finanziaria, è stato forse l'intervento più delicato del suo mandato al vertice dell'autorità garante del mercato, perché coinciso con la bufera che ha travolto le banche e i risparmiatori.

Vegas ha dunque concentrato il suo intervento non solo sulla difesa del lavoro svolto dalla Commissione («non è un'autoassoluzione, dal punto di vista regolamentare noi abbiamo fatto quello che potevamo»), ma anche su come accelerare nella tutela dei risparmiatori dopo i casi delle banche venete e delle quattro banche finite in risoluzione. Il presidente di Consob non ha dubbi: i prospetti e i supplementi informativi che accompagnavano le emissioni delle obbligazioni subordinate di Banca Etruria, Banca Marche, CariChieti e CariFerrara «erano stati redatti nel rispetto delle regole di trasparenza previste dalle norme sul prospetto informativo». Essi «specificavano che l'investitore avrebbe potuto perdere l'intero capitale investito in caso di liquidazione o di procedure concorsuali». Tradotto: se c'è stato dolo, va imputato ai venditori.

Vegas ha comunque annunciato che saranno poste alla consultazione degli operatori tre raccomandazioni rivolte a rendere più semplici e trasparenti le informazioni ai risparmiatori e in particolare i prospetti informativi. Ovvero mettere in piena luce la zona d'ombra rappresentata dai supplementi ai prospetti informativi come era emerso nel caso del collocamento alla clientela retail dell'ultimo subordinato di Banca Etruria prima del commissariamento e della risoluzione dello scorso novembre.

La prima raccomandazione riguarda «le linee guida per definire e standardizzare i contenuti delle avvertenze per l'investitore» sui principali fattori di rischio relativi ai prodotti finanziari offerti alla clientela retail. La seconda contiene principi guida sulle informazioni chiave da fornire sempre ai clienti al dettaglio, attraverso schede prodotto standardizzate. La terza raccomandazione riguarda la distribuzione degli strumenti finanziari attraverso la quotazione diretta sui mercati regolamentati o su sistemi multilaterali di quotazione «anziché attraverso il tradizionale collocamento presso gli sportelli». Perché se l'attività umana non è mai esente da rischi», compito delle autorità di tutela del risparmio è «predisporre le necessarie cautele affinché il risparmiatore sia in grado, in base alla e sue capacità, di comprendere a quale rischio può andare incontro e disponga degli strumenti per evitarlo», ha infine sottolineato Vegas chiudendo la sua relazione aggiungendo che «ogni istituzione vive e opera solo in accordo con tutte le altre». E «noi siamo qui per dare fiducia ai risparmiatori italiani».

E le banche? «Nelle attuali condizioni di mercato non è facile realizzare nuovi aumenti di capitale», ha detto Vegas sottolineando che strumenti come il fondo Atlante sono importanti per dare risposte immediate ai problemi delle banche italiane e per dare vita a un mercato delle sofferenze, che impedisca anche interventi opportunistici dei «fondi avvoltoio». In Borsa, però, è subito salita la tensione in vista dell'aumento da un miliardo del Banco Popolare necessario per le nozze con Bpm: l'istituto veronese ieri ha ceduto l'8,7%, la popolare milanese il 7,04%.

Male anche Mps (-7,5%), Bper (-4,5%) e Ubi (-3,6%).

Commenti