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Bando beffa per i navigator. Quiz senza competenze

Selezione tra 60mila candidati basata su cento domande, dieci per materia. Nessun curriculum

Bando beffa per i navigator. Quiz senza competenze

Roma Ci vuole ancora tempo per sapere come saranno i navigator che dovranno occuparsi di trovare il lavoro a chi usufruisce del reddito di cittadinanza. Per ora si sa soltanto che saranno circa sessantamila gli aspiranti navigator. Per questo piccolo esercito di potenziali scout si attende per la fine di questo mese il bando. Visti i numeri, i «selezionati» saranno meno del 10 per cento degli aspiranti tutor. E il costo di questa operazione, come viene precisato sul sito web dell'Anpal, è di 180mila euro (iva esclusa). In questa cifra deve rientrare tutto: «predisposizione test, organizzazione, gestione e realizzazione della prova scritta per la selezione pubblica dei navigator».

Dall'Anpal fanno anche sapere come dovrà essere orientato il test. Sarà in forma di quiz con risposta multipla dove basterà semplicemente porre una crocetta sulla risposta giusta. E le domande dovranno articolarsi in questi campi: il 10 per cento delle domande dovranno essere di cultura generale, un altro 10 per cento sarà composto da quesiti di logica, un 10 per cento di domande verteranno su economia aziendale. Ci saranno poi (sempre nelle stesse proporzioni) anche domande sul reddito di cittadinanza, sulla disciplina dei contratti di lavoro, sul sistema di istruzione e formazione e su «modelli e strumenti di intervento di politica del lavoro». La base dati richiesta dall'Anpal è di 1.500 test, che dovranno prevedere 4 risposte multiple predefinite, di cui una sola inequivocabilmente esatta, mentre le restanti saranno errate. I quesiti e le relative risposte, continua il bando, «dovranno essere predisposti considerando un livello culturale universitario».

La pubblicazione del bando stesso, però, è subordinato a un accordo con le Regioni ancora di là da venire. Come conferma Giovanni Toti, governatore della Liguria e vicepresidente della Conferenza delle Regioni. «Abbiamo appreso - dice - che sono stati pubblicazione dei bandi riguardanti formazione e assunzione di queste figure professionali ma non sono stati concordati con noi». E soprattutto non è chiaro, secondo Toti, il modo in cui «si organizza la formazione professionale e sulla base di quali necessità e fabbisogni lavorativi».

Al termine della Conferenza delle Regioni, dove era presente in rappresentanza dell'esecutivo il ministro Erika Stefani, Toti ha annunciato che verrà chiesto un rinvio «per impossibilità materiale a esprimere un parere». «Abbiamo più volte espresso al governo - conclude il governatore della Liguria - la necessità di coordinare la attività dei navigator e la funzione del reddito di cittadinanza con le prerogative regionali delle politiche attive del lavoro, con i centri per l'impiego che sono di competenza regionale, su questo non ci è ancora arrivato alcun testo su cui metterci a lavorare». Meno diplomatico il commento del governatore campano Vincenzo De Luca. «Non ho ancora capito bene cosa siano i navigator - commenta - ma essendo malizioso ho subito pensato a 6mila assunzioni clientelari, fuori da procedure a evidenza pubblica e caricati sui bilanci delle Regioni».

A Montecitorio, poi, Chiara Gribaudo, vice capogruppo del Pd, ha paventato durante il question time altri e ben più onerosi rischi in capo al «povero Mimmo Parisi» (scelto da Di Maio per guidare l'Anpal Servizi).

«Lo sa Parisi - chiede la Gribaudo - che rischia di pagare 500 milioni di danno erariale?» Pubblicare il bando dei test - aggiunge la parlamentare del Patito democratico - senza l'assenso delle Regioni è incostituzionale.

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