Politica

La base segretissima? L'avevamo scoperta noi

Lo scoop: «Ecco la prova che i russi sono in Siria». Ma Il Giornale era già lì

Fausto BiloslavoUn satellite israeliano ha fotografato la base russa in Siria con i caccia bombardieri allineati «denunciando il massiccio dispiegamento aereo», come se fosse uno scoop. L'agenzia Ansa ha subito pompato la «notizia». Le immagini sono rimbalzate sui siti dei giornaloni, ma in realtà si tratta della scoperta dell'acqua calda. La settimana prima dello scatto delle foto dal satellite israeliano un gruppone di giornalisti televisivi di tutto il mondo è stato portato con un volo militare da Mosca proprio nella base di Khmeimim ad una trentina di chilometri da Latakia. La stessa «scoperta» dallo spazio. Il Giornale era l'unico quotidiano italiano e chi vi scrive ha fotografato da vicino gli stessi caccia russi allineati, che sono sati immortalati dalla stratosfera. Le foto satellitari verranno presentate oggi dal Fisher Institute for Air and Space Strategic Studies di Herzliya con l'obiettivo di dimostrare che i russi sono piazzati in Siria per restare. Le immagini sono state scattate il 26 gennaio e mostrano sei aerei SU-34, sette SU-24, nove SU-25 e quattro SU-30. Il giorno prima il Giornale pubblicava il reportage con i russi in Siria e la sfilza di aerei in primo piano. Non occorreva utilizzare un satellite, ma bastava andare sul sito del nostro quotidiano, che ospitava decine di foto e video degli aerei russi sul portale di reportage www.gliocchidellaguerra.it. Grazie alla grancassa mediatica le foto satellitare fanno più impressione. E rilanciano il dossier israeliano, che scopre l'acqua calda spacciandolo come scoop: «Dall'arrivo delle forze russe a Latakia, abbiamo identificato la massiccia presenza di SU-24 nell'area di mantenimento. Per quanto ne sappiamo questa è la prova». Il rapporto fa riferimento anche al dispiegamento delle moderne batterie anti missile S400, che a Khmeimim nessuno smentiva. L'Ansa riprende gli israeliani parlando di «oltre 30 aerei di combattimento russi» in Siria. Per la precisione sarebbero 46 i caccia bombardieri e due dozzine di elicotteri comprese le versioni più moderne degli Hind d'attacco. Negli ultimi giorni la Difesa russa ha fatto trapelare la notizia che sono volati in Siria anche cinque nuovi Sukoi 35 S. Se l'obiettivo è dimostrare il ritorno in forza di Mosca nello scacchiere mediorientale non va dimenticata la flotta di 12 navi e sommergibili schierata soprattutto nel Mediterraneo ed impiegata in appoggio alle operazioni contro i ribelli estremisti in Siria. Le foto satellitare israeliane, che non scoprono nulla di nuovo, hanno relegato in secondo piano l'accusa di Mosca alla Turchia di bombardare con l'artiglieria il territorio siriano vicino al confine. Ieri il generale Igor Konashenkov ha mostrato dei video girati dai governativi e confermati da altre immagini dell'opposizione armata al regime di Damasco, che fanno vedere i colpi di artiglieria turchi con tanto di pennacchi di fumo quando esplodono su una collina. Secondo l'alto ufficiale russo «questa è la prova inconfutabile che le forze armate turche hanno bombardato insediamenti di frontiera siriani attraverso sistemi di grosso calibro». A loro volta i militari di Ankara accusano i russi di avere di nuovo violato lo spazio aero turco con un Sukoi 34. Mosca chiede di mostrare le prove.

Nella «guerra» dell'informazione che si combatte a fianco dei quella vera il comando russo ha annunciato di aver condotto 468 raid in Siria, la scorsa settimana, colpendo 1350 obiettivi contro i 50 della coalizione occidentale.

Commenti