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La base si divide tra "ripensaci" e "ottimo, era ora"

Molti simpatizzanti già lo rimpiangono, altri dicono: eri diventato capo solo grazie alla casta

La base si divide tra "ripensaci" e "ottimo, era ora"

Doveva dimettersi per farsi ringraziare dal popolo dei Cinque stelle, dopo mesi di critiche e accuse di tradimento dei valori originari. Qualche recriminazione, soprattutto sull'alleanza con il Pd, c'è ancora, ma la base sui social ieri si è stretta intorno al capo politico che ha detto addio alla guida del M5s. Una marea di commenti in calce al post con cui in tarda mattinata ha lasciato intendere la svolta: «Oggi pomeriggio alle 17 sarò a Roma insieme a tutti i facilitatori regionali. Mi collegherò in diretta perché ho delle cose importanti di cui parlarvi... Vi aspetto. A più tardi. Forza!».

La maggior parte degli attivisti e dei simpatizzanti ha voluto esprimere vicinanza al leader dimissionario. Vincenzo Marotta, con una sfumatura di sollievo, dice: «Ha fatto un gran lavoro, nonché una scelta consapevole e saggia, non è da tutti i politici, vecchi e nuovi, complimenti». Marcus de Menezes non è d'accordo con la decisione di mollare: «Non esiste nessuno al momento nel Movimento in grado di svolgere il ruolo di capo politico meglio di te». Gabri Zan fa da scudo al capo disarcionato: «Mai visto un politico italiano maltrattato così in questi trent'anni! Io le sarò sempre grata per il suo immenso impegno». Silvia Dienne, invece, si porta avanti: «Nonostante la giovane età puoi ambire a qualsiasi carica, anche a fondare un partito tuo e in molti ti seguiremo». Barbara Fedele se la prende con gli avversari interni: «Il passo indietro lo devono fare gli arrivisti interni al M5s, massa di invidiosi della tua bravura in tutto quello che fai». Paola Prastaro si concede il beneficio del dubbio: «Si esulta per il ritiro di Luigi Di Maio, che anche se con qualche incompetenza ed errore ha comunque sempre lavorato per mettere i soldi in tasca agli italiani (soprattutto quelli più poveri), mentre si osanna chi ha sempre mangiato sulle spalle del popolo». Anna Maria Romano, tutto sommato, prende coscienza della realtà: «Non c'è oggi nessuno che possa sostituirlo, se lascerà sarà un grosso problema per il movimento». Antonio Esposito attacca chi vorrebbe sostituire Di Maio: «Ti voglio chiedere una cosa, non dimetterti non dare il tuo posto a quei piranha».

Sul Blog delle Stelle Viviana V. riflette: «Lo hanno preso come capro espiatorio sia della coalizione con il Pd (che sia la piattaforma Rousseau che Grillo hanno voluto) che del calo di consensi, che dello stillicidio di fuoriusciti. Io vorrei almeno che Di Maio mantenesse il posto fino a marzo quando verrà sostituito da un organo collegiale, come spetta ad ogni capo politico uscente». Sempre sul Blog, Oreste rispolvera l'ortodossia grillina: «Domanda = chi ha voluto che il Movimento dovesse avere un capo politico? Risposta = La Casta, la partitocrazia e tutte le disposizioni del sistema». Tra chi la pensa diversamente dalla maggioranza c'è anche Silvia Franco, che scrive: «Aspettiamo con ansia le tue dimissioni, ma non solo dal partito, anche dal governo!!!» E Gianluca D'Incecco: «Caro Di Maio, la poltrona però non la molli». Salvo De Luca non ha digerito l'accordo con il Pd: «Cose importanti? La caduta del governo? Ma sono veramente scemo a pensare a questo, la poltrona, gli euro sono più belli della dignità.

Mai con il Pd ahahahah».

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