Cronache

Basta ai genitori che vivono in macchina. Apre l'ostello Caritas per i padri separati

La casa per aiutare chi è in crisi. Il plauso del Pontefice: "Una cosa buona"

Basta ai genitori che vivono in macchina. Apre l'ostello Caritas per i padri separati

Ricreare un nido. Un luogo, uno spazio, banalmente, dove i padri separati possono ricominciare. Anche a incontrare i propri figli. È con questa filosofia che ad Ardea, a Roma, è nato il progetto della Caritas, la Casa di Accoglienza «Monsignor Dante Bernini», realizzata dalla Diocesi di Albano sul litorale di Tor San Lorenzo. L'alloggio è stato realizzato in una struttura appartenente alle Suore di Gesù Buon Pastore, ceduta in comodato d'uso gratuito alla Diocesi di Albano per la realizzazione del progetto che si chiama Per essere ancora papà, attuato anche grazie ai fondi dell'8xmille alla Chiesa Cattolica.

Un ostello per dare ospitalità ai padri in difficoltà, quando il matrimonio è ormai naufragato e ad affiorare solo problemi dalla dimensione di veri e propri drammi. Una crisi che oltre a essere economica diventa crisi di tutto. Mancano le risorse per rialzarsi da soli, l'assegno di mantenimento, una casa dall'inizio, tutto da rifare, un contratto d'affitto, l'anticipo di diversi mesi, e poi i mobili, le spese. Troppe. Tanto da mettere in ginocchio. La macchina come soluzione momentanea per abitare che per molti diventa purtroppo la routine. E in questo sfacelo generale incontrare i figli, restare genitore senza neppure avere uno spazio adeguato per incontrare i ragazzi, i bambini, diventa impossibile e dolorosissimo. Al limite della sopportazione. Un problema che investe molte più persone di quello che si pensa, ed è per questo che negli ultimi anni stanno nascendo in diverse città italiane strutture di accoglienza per genitori rimasti senza un posto dove vivere dopo la separazione o il divorzio.

La struttura di Torre San Lorenzo ospiterà fino a 14 papà rimasti senza un'abitazione per un periodo di 6 mesi, prorogabili a 12. «Non è una mera erogazione di servizi, bensì la possibilità di offrire percorsi umano spirituali che promuovano, stimolino e orientino le persone che la abitano a riacquistare l'autonomia e l'indipendenza perduta, implementando le proprie capacità», spiega la responsabile Luciana Mandolini. All'interno tutto è pensato per aiutare i genitori in difficoltà a sentirsi ancora padri con dignità. Oltre venti stanze e spazi per le riunioni e le attività, oltre a uno sbocco sulla spiaggia in cui gli ospiti, in attesa di una soluzione definitiva, potranno sia vivere dignitosamente, sia incontrare in modo adeguato i propri figli. «Da molto tempo la Chiesa di Albano ha spiegato Monsignor Marcello Semeraro durante l'inaugurazione mostra una concreta attenzione verso quei suoi fedeli che vivono in situazione di separazione, divorzio e nuova unione». Anche il Papa ha salutato positivamente questa nuova struttura: «Quando l'ho detto a Papa Francesco, mi ha risposto è una cosa buona».

E come dargli torto.

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