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"Basta suk nel centro di Roma. Così i turisti scappano via"

Il presidente di Federalberghi Giuseppe Roscioli accoglie l'allarme del Foreign Office di Londra sul degrado alla stazione Termini e al Colosseo

"Basta suk nel centro di Roma. Così i turisti scappano via"

Roma «Quella di Roma è una situazione limite. O si manifesta subito la volontà politica di combattere la microcriminalità e l'illegalità diffusa, oppure la città pagherà un prezzo altissimo». Giuseppe Roscioli, presidente di Federalberghi Roma, non è sorpreso dall'allarme lanciato dal Foreign Office.

Presidente, che cosa pensa delle indicazioni fornite ai turisti britannici sui luoghi a rischio della capitale?

«Il problema esiste ed è un problema serio. La cronaca nelle ultime settimane ha raccontato del caos bagagli a Fiumicino, delle biglietterie di Termini “presidiate” dai rom, dell'aggressione ai turisti americani a Piazza di Spagna da parte degli ambulanti. Così si fa del male a Roma. Bisogna agire».

Il sindaco Marino ribatte sostenendo che a Londra il tasso di criminalità è maggiore.

«Ognuno tira acqua al suo mulino. Purtroppo a Roma ciò che è superiore è la microcriminalità, gli scippi, i borseggi, la pressione e il continuo assalto degli ambulanti ai turisti. E questo avviene anche nel salotto di Roma. Si tratta di qualcosa non paragonabile con quanto accade nelle principali capitali».

Come si inverte la rotta?

«Innanzitutto bisogna farlo subito altrimenti la situazione non sarà più recuperabile. Le forze dell'ordine fanno il loro dovere, ma serve la volontà politica. È evidente che se l'approccio è morbido scatta un tam tam che fa sì che gli abusivi accorrano in massa nella capitale, oltretutto con un atteggiamento sempre più aggressivo».

Qual è l'immagine-simbolo di questo difficile momento romano?

«Il Colosseo assediato dai finti centurioni romani che chiedono 10 o 20 euro per una foto è indecente. Quale figura facciamo di fronte al mondo? Oppure le Api Piaggio per le merci abusive parcheggiate a Trinità dei Monti. Mi chiedo: ma è così difficile vietarne il parcheggio in quell'area?».

Tutto questo può avere un impatto sul turismo?

«Roma ha un potenziale enorme, ma non bisogna farsi del male da soli. Dal primo settembre la tassa di soggiorno è salita a 7 euro per i 5 Stelle, a 6 per i 4 Stelle. È un approccio miope che suscita rabbia e scoramento. Perché non si guarda alle scelte compiute da altri Paesi come la Francia, dove il Parlamento ha rigettato la proposta di aumento dell'imposta perché secondo il ministro competente è “contraria agli interessi economici del turismo francese”?».

Le associazioni di categoria faranno sentire la propria voce?

«Ci siamo mobilitati più volte e lo faremo ancora. Non è possibile assistere a casi limite come la vendita di occhiali da sole di contrabbando di fronte a negozi di occhiali che pagano tasse di ogni tipo. Oppure permettere la vendita di prodotti contraffatti, nocivi per la salute. Bisogna intervenire alla radice, bloccando alla fonte le merci, ma anche dare segnali forti di controllo del territorio. Ormai per le strade di Roma si vende illegalmente di tutto, dagli ombrelli, ai cappelli, fino all'acqua e agli alcolici».

E gli alberghi? Sono tutti in regola?

«Basta andare su internet per scoprire il proliferare dell'abusivismo: risultano 4.000 alberghi quando quelli censiti sono 1.041. Abbiamo fatto finte telefonate: se paghi con la carta di credito ti dicono che non c'è posto, oppure ti chiedono di fare bonifici all'estero. Con la Guardia di finanza, però, abbiamo messo a punto un software che sta dando risultati importanti e che ci è stato chiesto anche da altre regioni.

L'importante è invertire la rotta e far capire che a Roma non può valere la legge della giungla».

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