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Becchi affossa Grillo: "Sta sbagliando tutto"

L'ideologo del M5S mette le mani avanti: "Elezioni a rischio flop". E avverte: "Non sarà una decrescita felice"

Becchi affossa Grillo: "Sta sbagliando tutto"

Paolo Becchi tira le orecchi a Beppe Grillo. Una lavata di capo che fa male perché arriva a una settimana dalle elezioni regionali in Emilia Romagna e Calabria. Elezioni che, stando ai sondaggi che circolano nelle ultime ore, rischiano di essere una vera e propria carneficina per i Cinque Stelle. "Qualcuno sta già mettendo le mani avanti e francamente non capisco perché - spiega l'ideologo stellato in una intervista al Messaggero - non ci si rende conto che se alle regionali il movimento prenderà percentuali da prefisso telefonico, come è già successo alle comunali di Reggio Calabria, questo per noi vorrà dire il crollo". Per Becchi non era certo questo "lo spirito di un movimento che fino a poco fa diceva di voler cambiare" tutto il Paese.

"Stiamo sbagliando tutto". Becchi continua a ripeterlo. E punta il dito contro Grillo. È il leader che sta portando la pletora degli stellati a schiantarsi contro un muro. "Se la prospettiva è il crollo allora è bene sapere che per il Movimento questa non sarà una decrescita facile", incalza l'ideologo accusando il comico di muoversi troppo spesso "come un dilettante". "Dopo l'alluvione è tornato a Genova - spiega - ma invece di presentarsi con gli stivaloni e con la pale come avrebbe dovuto fare è sceso da Sant'Ilario in scooter. Ma dico?! Anche mio figlio, che è un suo simpatizzante e ha 17 anni, quando lo ha visto arrivare in quel modo si è indignato". Poi l'affondo più pesante: "Se ha scelto di andarci, non doveva comportarsi come un politico qualsiasi".

Anche la farsa all'europarlamento e la lite col giornalista sembrano aver lasciato di stucco Becchi. "Ma se non voleva rispondere perché ha indetto la conferenza?", si chiede il professore di Filosofia del diritto all'Università di Genova. "Nessuno lo obbligava - continua - chissà chi lo consiglia. E vogliamo parlare della denuncia presentata in procura contro il patto del Nazareno? Sul web stanno ancora ridendo. Ma che senso aveva fare quella denuncia?". Dicono, infatti, che in procura se la ridevano a crepapelle. E, nel frattempo, in Emilia Romagna e in Calabria monta il malcontento. A quanto pare Grillo ha deciso di non partecipare ai comizi di chiusura della campagna elettorale. Una mossa che lascia Becchi a bocca aperta: "Uno che fa il capo politico di un Movimento non può non rendersi conto che la sua presenza a Reggio Calabria o in Emilia Romagna può valere anche due o tre punti". Percentuali che, in termini di voti, farebbero nla differenza.

"Lo sa Grillo che se scende sotto la soglia del 10% - chiede ancora - risalire la china poi sarà dura?".

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