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Berlusconi apre le liste: caccia ai grandi nomi per fare il pieno di voti

Il Cavaliere riunisce i coordinatori azzurri per le politiche: «Voglio personalità di serie A»

Berlusconi apre le liste: caccia ai grandi nomi per fare il pieno di voti

Roma - «Partiremo dalla Sicilia per guidare il cambiamento in tutta l'Italia. Forza Sicilia! Forza Italia!». Silvio Berlusconi, il giorno dopo la larga vittoria di Nello Musumeci nell'isola non nasconde il suo rinnovato slancio ed entusiasmo. E stringe i tempi in vista delle elezioni politiche, consapevole che per replicare il risultato di domenica sarà necessario mobilitare il partito a tutti i livelli.

La prima mossa avverrà giovedì. Il Cavaliere ospiterà a Palazzo Grazioli i coordinatori regionali per iniziare subito a ragionare con loro sugli effetti del laboratorio Sicilia e sulla partita dei collegi su cui si giocherà un terzo della partita elettorale nazionale. «Voglio liste di serie A», è questo il monito che ha fatto risuonare all'indomani del voto siciliano. Personalità che portino consenso e arricchiscano il potenziale elettorale di Forza Italia. Un potenziale tutto da esplorare visto che il 42% delle liste di centrodestra suona bene dalle parti di Arcore e accende pensieri che soltanto pochi mesi sarebbero apparsi spericolati e ora suonano realistici. Di certo il centrodestra unito è tornato competitivo e può esserlo anche di più perché nel maggioritario (collegi uninominali) può fare il pieno o quasi nel Nord Italia, nella Sicilia stessa e in altre regioni. Tanto più che lo spettro del Sud penalizzato se non condannato dall'assenza di coalizioni possibili è stato fugato dalla prova siciliana. Il messaggio che arriva dalla terra di Luigi Pirandello è che anche nel Meridione il centrodestra - qualora sia capace di aprire le porte e mettere in campo un progetto credibile - ha cartucce importanti da sparare e può conquistare i collegi del maggioritario. Tanto più che il voto per Palazzo Normanni ha mostrato in maniera chiara come il centro abbia la sua casa naturale nel centrodestra e come il processo di riaggregazione delle varie forze che abitano questo luogo politico sia soltanto iniziato (in questo senso la conferenza programmatica di Alternativa popolare prevista nel fine settimana potrebbe offrire spunti importanti). «Dalla Sicilia arriva una certezza: la coalizione di centrodestra non c'è solo al nord ma anche al sud. Sarà una coalizione che conterrà anche altre forze» rispetto alle tre principali di riferimento, Forza Italia, Lega e Fdi, ed è «una coalizione che ha dimostrato di poter produrre la vittoria» dice Paolo Romani.

Sullo sfondo proseguono i lavori in corso per la creazione della cosiddetta quarta gamba del centrodestra. Il risultato dell'Udc di Lorenzo Cesa in Sicilia ha dato forza al progetto (anche se ora alcuni dei possibili soci temono uno strapotere democristiano) ed Enrico Costa in queste ore continua a tessere la trama del progetto di «una start-up liberal-popolare» insieme a Gaetano Quagliariello, Enrico Zanetti (titolare della sigla montiana di Scelta Civica), Flavio Tosi, Raffaele Fitto, i liberali di Stefano De Luca, gli Animalisti di Michela Vittoria Brambilla (che nei prossimi giorni presenteranno i loro coordinamenti in Lombardia), oltre al sindaco di Benevento, Clemente Mastella. «Noi continuiamo a lavorare con convinzione alla costruzione di quella che i giornalisti definiscono quarta gamba del centrodestra» dice Flavio Tosi. «I sondaggi posizionano già ora questo soggetto come terzo movimento della coalizione ma noi, in questi quattro mesi, faremo di tutto per farla diventare la seconda forza del centrodestra dopo Forza Italia», sottolinea l'ex sindaco di Verona.

Non sembra, invece, convinto del progetto Stefano Parisi che potrebbe mettere in campo la sua lista Energie per l'Italia, magari unendola al progetto politico di Vittorio Sgarbi.

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