Politica

Berlusconi difende le pensioni: la scelta di Renzi è inaccettabile

Bagno di folla per l'ex premier a Saronno, città natale del padre Luigi: "Bisogna restituire tutto a tutti. Il centrodestra va rifondato"

Silvio Berlusconi in visita al Milan club femminile Stella di Saronno (Va)
Silvio Berlusconi in visita al Milan club femminile Stella di Saronno (Va)

nostro inviato a Saronno

La cosa che si nota a colpo d'occhio, arrivando al comizio di Silvio Berlusconi in piazza a Saronno, è trovare in attesa un gruppo di leghisti abbarbicati alla loro bicicletta verde padano. «Siamo qui, curiosi di sentire Silvio» dice Elio Fagioli, presenza storica agli appuntamenti lumbard . Per il resto, la platea che si raduna pian piano è da maggioranza silenziosa. Casalinghe e pensionati: a loro è dedicato in particolare quest'incontro alle due del pomeriggio a Saronno. In molti ricordano il padre Luigi: Berlusconi è andato a visitare il luogo in cui si trova la casa, che in strada le persone di una certa età indicano senza difficoltà: «Era lì, in via Volta».

Non sono le grandi adunate degli anni dell'ascesa di Forza Italia, è piuttosto una politica del porta a porta, del tu per tu. Piccoli gruppi di folla nei quali si crea un rapporto personale o qualcosa che gli somiglia. A loro il Cavaliere, al fianco di Lara Comi, racconta ciò che ha in mente per il futuro, spiega il senso di quell'«io sono ormai fuori dalla politica, sono qui per senso di responsabilità» che è risuonato a effetto all'inizio della sua giornata a Saronno.

In realtà tutto il resto non ha i toni dell'addio. A partire dall'attacco al governo, arrivato tra la visita all'azienda che produce l'amaretto di Saronno, il Milan fan club colorato di rosa e i luoghi cari alla sua infanzia. «L'iniziativa di Renzi sulle pensioni è assolutamente inaccettabile» ribadisce con toni ancora più netti del giorno prima. E ancora: «La sentenza della Consulta è stata chiara, bisogna restituire a tutti i pensionati quello che a loro è stato tolto e che la Corte ha giudicato non corretto». Se Renzi è un gran comunicatore, come Berlusconi gli riconosce, la sostanza della sua politica non gli va giù. A partire proprio dal tema dell'«oppressione fiscale» che torna ancora una volta d'attualità a queste latitudini.

Il suo progetto è un movimento dei moderati, con «candidati che arrivano dal mondo delle professioni, della cultura e del lavoro». Ma non crede alle vecchie sigle, «anche per gli attuali leader», e nemmeno al vecchio centrodestra. «Non credo a un suo ricompattamento» dice dal palco. «Immagino un grande movimento, un'associazione, un comitato elettorale che possa essere votato da tutti i moderati che oggi votano ma non hanno mai imparato a votare. E così votano frazionati» racconta ai saronnesi. E soprattutto: «Dobbiamo far capire che non votare è una colpa».

Si vede che gioca in casa. Quando Berlusconi viene accolto da coretti, applausi e ragazzi che sgomitano per scattare selfie, in piazza uno salta su: «Nessuno lo vuole vedere e poi sono tutti là...». Lui racconta storie di famiglia, le tante visite che ha fatto a Saronno da piccolo e fino ai diciotto anni. Rievoca il legame col cugino di suo padre, Joe Barbieri, «un uomo fantastico», emigrato begli Stati Uniti di cui offre un'immagine al pubblico: la Cadillac scoperta con cui «mi accompagnò al fonte battesimale».

Scenari politici e anche piccole cose quotidiane. Se l'applauso più forte arriva alla parola «comunisti», a Saronno, dove Forza Italia corre separata da Lega e Fratelli d'Italia, si concentra su cose di ordinaria quotidianità. Un esempio per tutti: «È una città spenta, c'è poca sicurezza, manca l'ordine e serve più pulizia...

».

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