Elezioni Politiche 2018

Berlusconi difende Salvini: ​"I toni violenti sono quelli dei Cinque Stelle"

Berlusconi stoppa Salvini: "La Lega è quattro punti dietro di noi". E su Tajani premier: "Uno dei possibili candidati". Poi chiude alla corsa al Colle: "Non ho ambizioni politiche"

Berlusconi difende Salvini: ​"I toni violenti sono quelli dei Cinque Stelle"

Gli equilibri nella coalizione di centrodestra, i rapporti con la Lega di Matteo Salvini, la scelta del futuro presidente del Consiglio e la corsa per il Quirinale. A una decina di giorni dalle elezioni politiche Silvio Berlusconi traccia, ai microfoni di Circo Massimo su Radio Capital, il cammino che porterà al prossimo governo. I sondaggi parlano chiaro: in Italia il centrodestra è in netta maggioranza e ha ottime probabilità di riuscire a formare un governo autosufficiente. Ora si tratta soltanto di delineare la squadra, a partire dall'inquilino di Palazzo Chigi che, il Cavaliere ne è certo, sarà espresso da Forza Italia che "guida la coalizione" con "quattro punti davanti alla Lega".

I patti sono stati messi in chiaro sin dall'inizio. "Salvini ha il forte desiderio di primeggiare, ma - fa notare Berlusconi - gli ultimi sondaggi danno la Lega a quattro punti indietro da noi. C'è un patto che il leader sarà espresso dalla coalizione che avrà preso più voti". Il nome del futuro premier, però, non è stato ancora indicato. O meglio: c'è una rosa di nomi entro la quale il Cavaliere è pronto ad attingere. Tra questi c'è Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo dal 17 gennaio 2017. "È uno dei candidati in campo, lui ha un impegno in Europa importantissimo - spiega il leader di Forza Italia a Radio Capital - anche come presidente del Consiglio sarebbe in grado di far valere gli interessi dell'Italia in Europa. Anche esponenti della sinistra dicono che non c'è mai stato un presidente dell'Assemblea voluto bene e stimato come lui".

Per quanto riguarda il suo futuro in politica, Berlusconi esclude categoricamente l'idea di correre per il Quirinale. Un'eventualità tratteggiata nei giorni scorsi da un Matteo Renzi in evidente difficoltà. "Io sono in campo perché ho sentito, come nel '94, il dovere di non far correre all'Italia il pericolo di una vittoria dei Cinque Stelle, che sono una setta, buoni a nulla capaci tutto - spiega il leader di Forza Italia - non ho mai avuto ambizioni politiche, questa politica non mi piace proprio, quindi non penso nemmeno di fare il presidente della Repubblica". Al momento il primo obiettivo è traghettare la coalizione di centrodestra alla vittoria. Mancano ancora pochi giorni al voto e il Cavaliere è deciso a "stare in televisione parlando a milioni di persone" piuttosto che andare "in un teatro pieno di gente che ha già deciso di votare" il centrodestra. Non è, però, escluso che prima della fine della campagna elettorale non venga indetta una manifestazione unitaria con la Lega, Fratelli d'Italia e la quarta gamba.

Il pericolo è lasciare il campo libero ai Cinque Stelle. "A me sembra che il linguaggio violento non sia da parte nostra - spiega Berlusconi a Circo Massimo - Salvini a volte e un pò pirotecnico, ma il linguaggio violento mi sembra che venga dai grillini, come Di Battista, che ne dice una all'ora". Per quanto riguarda la possibilità di accogliere i fuoriuniscti dal movimento di Beppe Grillo, mette in chiaro che si è trattato unicamente di un "commento ironico". "Se chiedessero di entrare in Forza Italia, gli direi di no", conclude il Cavaliere spiegando di non aver bisogno di quei voti "perché i nostri calcoli dicono che avremo la maggioranza.

Credo andranno nel gruppo misto".

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