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Berlusconi frena sul voto: "Si rischia l'ingovernabilità"

Vertice ad Arcore, pronta la proposta di Forza Italia: proporzionale senza preferenze. No al listone unico

Berlusconi frena sul voto: "Si rischia l'ingovernabilità"

Il punto di ricaduta finale è ancora lontano. Ma sulla legge elettorale ora inizia davvero il countdown e i tempi sono maturi per l'apertura di una vera trattativa tra le principali forze politiche. Oggi alle 13 l'Ufficio di presidenza della commissione Affari Costituzionali di Montecitorio si riunirà per decidere il calendario delle prossime sedute, mentre in aula la discussione inizierà il 27 febbraio. Un confronto al quale Forza Italia non si sottrarrà mettendo in campo una sua proposta.

Una prima, approfondita analisi è stata fatta ieri ad Arcore dove Silvio Berlusconi ha convocato lo stato maggiore del partito per fare il punto. Al vertice era presente la Commissione forzista di studio insediata nel gennaio scorso su input del Cavaliere e formata dai capigruppo Paolo Romani, Renato Brunetta, dal responsabile organizzativo del partito, Gregorio Fontana, da Niccolò Ghedini, Andrea Orsini e Roberto Occhiuto. L'obiettivo del team è mettere a punto una legge di stampo proporzionale, senza preferenze, che possa andare bene anche gli alleati di centrodestra.

Durante la riunione vengono analizzate le varie proposte in campo e i possibili effetti politici di ciascuna. Alla fine un comunicato annuncia l'insediamento di un «tavolo di lavoro». Inoltre viene ribadito quello che è dichiaratamente l'obiettivo di Forza Italia: «Una legge elettorale che consenta un'effettiva corrispondenza fra il voto espresso dagli italiani e la rappresentanza in Parlamento, insieme alla governabilità, evitando correttivi maggioritari che nell'attuale quadro politico frammentato - potrebbero affidare la guida del Paese a una ristretta minoranza, e aggravare così ancora il distacco fra istituzioni e cittadini».

No anche alle preferenze «strumento falsamente democratico di corruzione e di distorsione della volontà popolare». Forza Italia ricorda che dopo quattro governi non eletti dal popolo è «urgente ridare la parola ai cittadini. Ma questo non può avvenire senza tener conto delle necessità di leggi elettorali omogenee fra Senato e Camera». Nei prossimi giorni «Forza Italia presenterà una sua proposta di legge elettorale, verificando la possibilità di un percorso comune del centrodestra su questa materia, per arrivare comunque a una soluzione che deve avere la più larga condivisione possibile, al di là degli schieramenti parlamentari».

Sul merito una parte di Forza Italia aveva ragionato sull'adozione di un semi-Mattarellum, ovvero un sistema con il 50% di eletti con i collegi, come avvenne nelle elezioni del '94, del '96 e del 2001. In quelle consultazioni il 25% dei seggi veniva assegnato tramite un proporzionale con liste bloccate. In questo caso la quota proporzionale-bloccata salirebbe al 50%. La proposta, però, non è decollata e non se n'è parlato nel corso del vertice. Berlusconi, piuttosto, preferisce un sistema più vicino a quello tedesco, di tipo proporzionale con collegi uninominali, magari con una soglia di sbarramento pari o superiore al 5%. In ogni caso viene bocciata qualunque soluzione imponga come soluzione obbligata il listone con la Lega e Fratelli d'Italia, pur nel rispetto dell'alleanza di centrodestra, per non svendere o diluire l'identità del partito di Piazza San Lorenzo in Lucina.

Il leader di Forza Italia ribadisce di considerare il voto subito come un errore e si dice convinto che l'asse tra Pd e Movimento 5 Stelle non riuscirà a prendere forma (e di scricchiolii effettivamente ne cominciano a emergere).

Matteo Renzi alla fine andrà a sbattere contro un muro, è la convinzione che emerge nel vertice.

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