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Berlusconi: "Io alle Europee. E con noi Salvini premier"

Il Cavaliere: "Matteo rispetti gli impegni, necessario che torni nel centrodestra". I miei delfini? "Erano sardine"

Berlusconi: "Io alle Europee. E con noi Salvini premier"

«Non bisogna cambiare la manovra, ma questo governo fatto completamente da incapaci». Silvio Berlusconi, arrivato a Roma in mattinata, dopo il pranzo a palazzo Grazioli sceglie i saloni dell'hotel Plaza, dove si presenta il nuovo libro di Bruno Vespa «Rivoluzione», per dare l'ultima mazzata all'esecutivo Conte e per annunciare che «è molto probabile» la sua candidatura alle Europee di maggio.

Per il leader di Forza Italia c'è «la concreta possibilità di una caduta di questo governo, per l'abbandono di vari esponenti dei 5Stelle». Il Cavaliere mette il dito nella piaga, stimola l'agitazione nel Movimento su fughe che potrebbero seguire quella di Matteo Dall'Osso, il deputato passato a Fi in polemica per la linea grillina sui fondi per i disabili. «Conosciamo - dice - non i nomi ma i discorsi tra esponenti del M5S e i nostri senatori, per creare un gruppo autonomo di responsabili». Un gruppo che potrebbe servire a formare una nuova maggioranza di centrodestra, in caso di crisi del governo gialloverde.

E dopo aver lanciato la provocazione sullo scouting azzurro nella truppa gialla, Berlusconi ripete il suo appello al leader della Lega, perché stacchi la spina all'esecutivo Conte: «C'è un'assoluta necessità di un ritorno a casa di Salvini nel centrodestra». Premier di un eventuale nuovo governo, sottolinea il Cav, «dovrebbe essere Salvini, per l'accordo che avevamo preso prima delle elezioni». Subito dopo, però, una stilettata al Capitano: «Abbiamo detto a Salvini: «Prova a fare il governo ma tieni nel programma il centrodestra. Questo non è accaduto. Siamo a una situazione in cui Salvini non rispetta gli impegni con la Lega. Ha stipulato un contratto privato con M5S, ma un altro pubblico con migliaia di elettori».

Berlusconi fa anche una precisazione sul Quirinale, dopo la smentita alle sue parole alla convention azzurra di Roma, l'altra settimana. «Non ho mai attributo al presidente della Repubblica che affiderà il mandato al governo di centrodestra. Io ho detto che qualora ci fosse una crisi ci sono due strade: formare nuova maggioranza o andare a elezione. Conoscendo il presidente credo che non passerebbe alle elezioni, ma considererebbe una nuova maggioranza per il Paese».

Quanto al partito che si riorganizza per le Europee, l'ex premier parla della «pressione» dei suoi perché si candidi, dei suoi dubbi perché «presentarsi e poi non poter partecipare con continuità alla vita del Parlamento europeo credo non sia giusto nei confronti di chi mi vota», ma alla fine dell'alta probabilità che si presenti «in tutti i collegi seguito da un candidato donna». Anche perché lui «secondo gli ultimi sondaggi, vale dal 3 all'8 per cento». Berlusconi risponde anche all'accusa di non aver mai davvero scelto un delfino. «Non è vero, è che tutti i delfini che si sono presentati si sono rivelati delle sardine...».

Ora il suo vice è Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo e il Cav vuole una campagna elettorale a forte caratterizzazione europeista, pur sostenendo che l'Ue va cambiata. Di un eventuale esito positivo della trattativa con Bruxelles del premier Conte, dice di non poter essere contento. Non bastano piccoli ritocchi, come scendere dal 2,4% al 2,04% nel deficit, «una marcia indietro sicura, una buffonata», perché la manovra «è completamente lontana per ciò che avrebbe bisogno il Paese». Un accordo «ben venga per evitare la procedura di infrazione, ma i mali sono già arrivati», spiega. L'urgenza di un cambiamento a Palazzo Chigi nasce dalla preoccupazione per la situazione economica del Paese. La recessione, dice Berlusconi, «non è una previsione ma una certezza» Non approva «nessun aspetto» di questa legge di bilancio «priva di contenuti e completamente da riscrivere».

Potrebbe farlo il centrodestra, perché alternative non ci sono. Un eventuale partito di Renzi sarebbe al massimo al 6%, sostiene.

E comunque, «non ci sono stati con lui contatti, che avrebbero conseguenze negative sul nostro elettorato».

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