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Berlusconi lancia i gilet azzurri contro la manovra gialloverde

Il Cavaliere: «A gennaio saremo anche nelle piazze» Tajani all'attacco: «La Lega ha tradito il centrodestra»

Berlusconi lancia i gilet azzurri contro la manovra gialloverde

«Una manovra scritta sotto dettatura proprio di quei burocrati di Bruxelles che si diceva di voler sfidare», che «aumenta la pressione fiscale, allontana lo sviluppo, gli investimenti, i posti di lavoro, ruba la pensione agli anziani» e «punisce chi fa del bene e ipoteca il futuro dei giovani». Secondo il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, è questa la legge di Bilancio votata ieri alla Camera con la fiducia e senza essere mai stata discussa. Frutto di ciò che definisce «un mix di pauperismo e dilettantismo».

Durissime le reazioni di tutti gli azzurri, mai così critici con la Lega e il vicepremier Matteo Salvini. Verso la fine delle dichiarazioni di voto i deputati di Forza Italia organizzano anche una protesta indossando delle pettorine azzurre con su scritto «Basta tasse», «Giù le mani dalle pensioni» e «Giù le mani dal no profit». Il presidente della Camera Roberto Fico è costretto ad interrompere la seduta, ma i forzisti non si scoraggiano e trasferiscono la protesta prima in Transatlantico poi davanti a Montecitorio, organizzando un flash mob, sempre con indosso quei gilet che - strizzando l'occhio alle proteste anti-Macron in Francia - Berlusconi considera il «simbolo di un'Italia che non vuole distruggere ma ricominciare a costruire». Le stesse pettorine che a gennaio saranno nelle piazze di tutte le città italiane per continuare la mobilitazione contro il governo gialloverde. Un governo, spiega Berlusconi, che con questa «manovra aumenta le tasse contraddicendo clamorosamente non soltanto gli impegni elettorali del centrodestra, ma l'esigenza di far ripartire il Paese». Pur non nominandolo espressamente, dunque, anche l'ex premier è piuttosto polemico con Salvini. «L'aumento della pressione fiscale complessiva è un grave danno per gli italiani - spiega il Cavaliere - non soltanto perché saranno costretti a pagare di più, ma anche perché allontana lo sviluppo, gli investimenti, i posti di lavoro». Il presidente di Forza Italia è critico anche su no profit e pensioni. Per quanto riguarda queste ultime parla di un vero e proprio «attacco ai diritti acquisiti di milioni di italiani che li hanno ottenuti con il lavoro e la fatica e che ora si vedono decurtare quello che spetta loro in base ai contributi versati».

Forse per la prima volta, tra i forzisti, risuona la parola «traditori» e i giudizi sono davvero trachant anche per Salvini, fino a ieri spesso risparmiato dalle critiche più dure. Finora, infatti, i toni non erano mai stati tanto accesi, né gli attacchi così diretti. Il primo ad abbandonare ogni cautela è Renato Brunetta. Il deputato dice chiaramente che «Salvini ha tradito gli elettori della Lega e dell'intero centrodestra». Per spiegare agli italiani perché il governo sta fallendo, da gennaio Forza Italia sarà nelle piazze con una serie di iniziative anche per festeggiare i suoi 25 anni. «Faremo un'opposizione durissima e spiegheremo il fallimento di questo governo», annuncia Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo e vicepresidente di Forza Italia. «Questa legge non ci piace - continua - perché aumenta le tasse, mette le mani nelle tasche dei cittadini e colpisce i più deboli». Attacchi pesanti arrivano anche da Mariastella Gelmini, che come coordinatrice lombarda degli azzurri ha rapporti stretti con la Lega: «Le tasse aumentano, Salvini smetta di dire che diminuiscono. Per una volta, e non credevo che l'avrei mai detto, ha ragione Di Battista: è la manovra più di sinistra della storia. Di centrodestra non c'è più nulla. Questa manovra è la visione di paese di Di Maio, ma se è anche quella di Salvini e della Lega, allora c'è un problema nel centrodestra». Mara Carfagna punta il dito contro il taglio delle risorse dei pensionati: «M5s e Lega si sono riempiti la bocca della Fornero e invece hanno fatto peggio - osserva la vicepresidente della Camera - almeno la Fornero ha pianto, una coscienza l'aveva.

Conte invece con aria sprezzante ha paragonato i pensionati e le loro lamentazioni all'Avaro di Molière, un ricco lui sì che non si accorge di pochi spicci».

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