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Berlusconi lima l'alleanza: gli elettori vogliono l'unità

Il Cavaliere approva il bilancio Fi: passivo ridotto a un milione. Per la Consulta sponsorizza Coppi

Berlusconi lima l'alleanza: gli elettori vogliono l'unità

Roma - Unionismo, fusionismo, federalismo o autonomismo. I partiti del centrodestra, all'indomani del primo turno delle Amministrative, si interrogano sulla strategia da adottare, sulla modalità con la quale presentarsi agli elettori e sul messaggio arrivato dal voto. La convinzione comune è che ci sia una evidente domanda di unità, ma su come declinare l'alleanza una linea condivisa deve ancora maturare.

Matteo Salvini conferma di non avere ancora parlato con Silvio Berlusconi dopo le comunali ma assicura di volersi sedere a un tavolo con il leader di Forza Italia e gli altri partiti di centrodestra dopo il secondo turno delle elezioni. «Domani inizierò a girare l'Italia per i ballottaggi. Conto di incontrarlo in una delle tante tappe pre-ballottaggio», dice il segretario leghista a Radio Cusano Campus. «Dal 26 giugno ci mettiamo a tavolino a quattro, a sei, a otto mani per vedere se è un possibile un programma comune del centrodestra a livello nazionale».

Per Berlusconi le Amministrative dimostrano che Forza Italia esiste ancora, nel senso che l'elettore storico del partito azzurro non ha affatto tagliato il cordone ombelicale con quella che resta la sigla politica di riferimento. Bisogna quindi scuoterlo con messaggi chiari e programmi che vadano a incidere sul quotidiano, perché il potenziale resta enorme. Rispetto alla coalizione Berlusconi tiene a ribadire che l'unico collante del centrodestra, così come negli ultimi vent'anni, rimane il suo partito e la sua leadership. Una riflessione sulla qualità dei candidati è un altro elemento che sta prendendo piede, così come il Cavaliere sta programmando interviste con i giornali locali in molte delle città in cui bisognerà votare il 25 giugno.

Di questo e di altro si è parlato in un vertice serale con i big del partito andato in scena a Palazzo Grazioli. Un incontro al quale ha partecipato anche Giovanni Toti che ha perorato la causa del partito unico del centrodestra come soluzione contro la competizione «negativa», spesso causa di sconfitte ai ballottaggi. È chiaro che per prendere una direzione definitiva si attendono anche i risultati dei ballottaggi. Ballottaggi decisivi anche per la ripresa del dialogo tra i partiti sulla legge elettorale, ferma restando per quanto riguarda Forza Italia la «bussola» del modello tedesco a cui potrebbero essere applicati dei correttivi sulla soglia di sbarramento e sul voto disgiunto.

Forza Italia, nella giornata di ieri, ha anche riunito un Ufficio di presidenza in cui è stato approvato il bilancio con un passivo ormai ridotto a poco più di un milione, peraltro dovuto alla svalutazione di un credito incagliato. Insomma si comincia a vedere la luce, ma bisogna aumentare le entrate sia attraverso iniziative di fund-raising sul territorio, sia attraverso un maggiore ricorso alla comunicazione sul 2Xmille.

Berlusconi intende chiudere al più presto anche la partita del giudice della Consulta mancante. Oggi il Parlamento si riunirà in seduta comune per trovare il successore del giudice Giuseppe Frigo e sarà la quinta votazione (il quorum è di 3/5). L'idea è quella di proporre un luminare come l'avvocato Franco Coppi, che potrebbe essere appoggiato anche dal Partito Democratico.

Non sono escluse però altre opzioni o sorprese.

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