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Berlusconi, linea soft sul governo Ma è gelo con Salvini e Meloni

La responsabilità azzurra non piace a Lega e Fdi. Banche, si studia una soluzione per tutelare tutti i risparmiatori

Berlusconi, linea soft sul governo Ma è gelo con Salvini e Meloni

Roma - Mano tesa con riserva a Gentiloni da parte del Cavaliere. Dopo aver assicurato il via libera in Parlamento al decreto Salvarisparmio, Berlusconi ribadisce la linea soft nei confronti di palazzo Chigi. Già aveva espresso in chiaro il suo pensiero quando aveva promesso il Sì degli azzurri perché «Il Monte Paschi di Siena va assolutamente salvato, checché ne dica l'Europa». Ma ora l'ordine è quello di offrire il proprio contributo per dare una mano a tutti i risparmiatori, non soltanto quelli di Mps. Il decreto è passato ma poi il provvedimento va declinato con ulteriori provvedimenti al vaglio di Camera e Senato. E un pool di esperti azzurri, sotto la guida del capogruppo a Montecitorio Renato Brunetta, sta studiando tutta una serie di emendamenti per estendere la tutela anche ad altri istituti di credito. Sentendo anche le associazioni che tutelano le vittime dei dissesti bancari. L'ex premier vuole che siano tutelati anche i correntisti delle altre banche: andrebbero ricapitalizzate anche le vecchie Banca Etruria, Banca Marche, Carife e Carichieti e altre banche venete in sofferenza, non soltanto quella di Siena. Atteggiamento non ostile; o meglio: opposizione responsabile.

Una linea, quella del Cavaliere, che di fatto allarga il fossato già ampio tra gli azzurri e gli alleati Salvini e Meloni. Tutto tace ma in vista non ci sono incontri chiarificatori con il leader della Lega. A conferma del gelo attuale tra i due partiti. Il problema è che Salvini, con la sponda della Meloni, continua a pretendere le primarie di coalizione mentre l'ex premier ribadisce che «il problema del centrodestra è che non ha un leader». Sottinteso: a parte il sottoscritto. È vero che in questo periodo il Cavaliere pronuncia spesso il nome di Mario Draghi, peraltro suo fiore all'occhiello perché lo volle proprio lui al vertice della Banca centrale europea contro i desideri di Merkel e Sarkozy; ma il banchiere è più una suggestione, un nome che evoca un profilo ideale ben diverso dal condottiero della Lega.

I rapporti con gli alleati, tuttavia, rimarranno congelati almeno fino alla fine di gennaio. Determinante sarà il giudizio della Consulta sulla legge elettorale e i conseguenti accordi in Parlamento per farne partorire una nuova. Non è un mistero che il leader di Forza Italia faccia il tifo per il proporzionale anche per divincolarsi dall'abbraccio con gli alleati storici di Lega e Fratelli d'Italia.

Un accordo elettorale si potrebbe sempre fare ma di siglare un patto d'acciaio attraverso il quale Salvini potrebbe fare un'opa ostile nei confronti di Forza Italia, Berlusconi non ne ha alcuna voglia.

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