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Berlusconi: "Niente tasse per chi assume i giovani"

Berlusconi al Tg5: "I 5 Stelle al governo distruggerebbero il ceto medio mandando in rovina il Paese". Poi ribadisce l'impegno per gli anziani: "Pensioni minime a mille euro, trasporti gratis e un ministero ad hoc"

Berlusconi: "Niente tasse per chi assume i giovani"

Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, intervenuto al Tg5 ha indicato i provvedimenti che il centrodestra intende varare una volta al governo. Un programma che assicura vantaggi a tutte le fasce della popolazione, senza dimenticare gli anziani, troppo spesso messi in secondo piano. "Nel nostro programma - assicura il Cavaliere - abbiamo previsto l'istituzione del ministero per la terza età. Ora stiamo mettendo a punto tutti i provvedimenti rivolti agli anziani, molti dei quali sono costretti a vivere in condizioni difficili. Quando torneremo al governo innalzeremo le pensioni minime a 1000 euro al mese, per 13 mensilità. Nessun anziano deve essere escluso. Pensiamo inoltre di rendere gratuita la sanità e i trasporti per la terza età".

Berlusconi ricorda che "i giovani stanno pagando gli effetti di una situazione economica difficile. L'Italia deve tornare a crescere, almeno del 2% all'anno, il livello minimo per creare lavoro lo otterremo riducendo le tasse e favorendo i consumi. Nessuna tassa e niente contributi per chi assume giovani, per i primi tre anni, e ulteriori agevolazioni fiscali per i successivi tre anni".

Il leader del centrodestra poi rivolge un accurato appello a i molti italiani sfiduciati e delusi dalla politica: "Non andare a votare è sbagliato. E' necessario tornare a votare per scegliere con buon senso a chi affidare il nostro Paese". E mette tutti in guardia: "C'è un grande pericolo, rappresentato dai 5 Stelle. Ancor peggiore dei comunisti nel 1994. Guai affidare un Paese a chi non ha esperienza, perché non ha mai lavorato, e propone un programma politico delirante, con tasse altissime che distruggerebbero il ceto medio, mandando in rovina il nostro Paese. Il nostro, non quello dei 5 Stelle, è l'unico cambiamento che può portare un vero sviluppo e un vero benessere diffuso".

Oggi il Cavaliere, intervenuto telefonicamente al 70° anniversario della nascita di Confapi, aveva rispolverato uno dei propri cavalli di battaglia: "L’Italia non ha bisogno di qualche riforma o mancia elettorale ma di una vera e propria rivoluzione liberale, pacifica, ma non per questo meno radicale e profonda. L’impresa è il motore dell’economia, il motore che fa andare avanti tutti i paesi ma oggi in Italia fare l’imprenditore è diventato molto difficile e addirittura rischioso" .

Poi ha ricordato che "l’impresa è il motore dell’economia, il motore che fa andare avanti tutti i paesi ma oggi in Italia fare l’imprenditore è diventato molto difficile e addirittura rischioso".

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