Politica

Berlusconi: portano l'Italia alla recessione. E il Pd occupa il Senato umiliato dal governo

La capogruppo Bernini: l'esecutivo si è piegato all'Europa, ora deve spiegare

Berlusconi: portano l'Italia alla recessione. E il Pd occupa il Senato umiliato dal governo

Roma - «Sulla legge di bilancio siamo ormai oltre l'umana comprensione», sbotta il portavoce dei parlamentari di Forza Italia Giorgio Mulè. Nella giornata dei rinvii, dei misteri e delle assurdità per la trattativa agli sgoccioli con Bruxelles, le opposizioni usano il guanto di ferro. E Berlusconi non è da meno: ai suoi parlamentari riuniti in serata conferma che è pronto a candidarsi alle elezioni europee. «Questo governo - dice - non conta nulla. Cadrà presto. Siamo felici che non si apra una procedura di infrazione, ma questa manovra ci porterà alla recessione e il reddito di cittadinanza è un bluff».

Questo accade la sera, ma il pomeriggio tutte le opposizioni sono in fibrillazione. Andrea Marcucci minaccia l'occupazione di due ore dell'aula del Senato, per protestare contro il comportamento della maggioranza «nel caos».

La capogruppo azzurra Anna Maria Bernini, di fronte all'assemblea di Palazzo Madama, pretende che il ministro Tria in commissione e il premier Conte in aula spieghino «il disegno complessivo della manovra», riscritta in Europa. Silvio Berlusconi rinvia la partecipazione a Porta a Porta per impegni a Milano e arriva a Roma mentre il governo ancora tergiversa, in attesa di capire se eviterà la procedura d'infrazione e Salvini assicura che è tutto «sotto controllo». Nell'incontro per gli auguri prima con i senatori azzurri nella sala Koch del Senato e poi alla cena organizzata dalla capogruppo Mariastella Gelmini con i deputati in un ristorante, il leader di Fi ripete i suoi attacchi al governo gialloverde che «va cambiato» perché porta l'Italia «verso il baratro», con una manovra «tutta da riscrivere». Si affida all'Europa: «Deve essere un faro di libertà e democrazia, anche se come è adesso non c piace, non contiamo nulla». Per partecipare arriva da Vienna anche il vicepresidente di Fi, Antonio Tajani, facendosi precedere dall'ultima stoccata: «Vogliamo scongiurare la procedura d'infrazione, con le stesse regole applicate dall'Ue per la Francia. Questa manovra, però, ci porta alla recessione, non ha contenuti, nulla per crescita, infrastrutture, imprese, università».

In Senato l'incertezza impera nel pomeriggio, sulla manovra «fantasma», dopo il nuovo slittamento della Commissione Bilancio tra la protesta dai banchi delle opposizioni, l'ultimo di tanti stop and go nella giornata. Bisogna votare circa 40 emendamenti, con una variazione complessiva di 6-7 miliardi. «Sono frattaglie - dice la Bernini - rispetto al core business della legge di bilancio, non ancora definito, però hanno un valore economico e non si può votarli prima di un chiarimento». Mara Carfagna, vicepresidente della Camera, scrive su Twitter che la Lega «ha dato buca» agli alleati, bocciando l'emendamento grillino alla manovra per far intervenire l'esercito a chiudere le buche di Roma. Saltata, «l'operazione Salvate il soldato Raggi, un'indecenza, se si considera che il Comune di Roma è tra le prime aziende italiane per numero di dipendenti».

Gli azzurri protestano per il Parlamento «svuotato del suo ruolo», negando di aver fatto una «figuraccia» che è sotto gli occhi di tutti.

Commenti