Politica

Berlusconi: portano l'Italia alla recessione E il Pd occupa il Senato umiliato dal governo

La capogruppo Bernini: l'esecutivo si è piegato all'Europa, ora deve spiegare

Anna Maria Greco

Roma Silvio Berlusconi fissa la data di scadenza di questo governo: «Bisogna puntare sui dissidenti grillini, perché entro il 15 gennaio il governo salta». È una lunga giornata, con uno sguardo a quello che accade sulla linea Roma-Bruxelles per la manovra, appuntamenti che saltano, come la partecipazione a «Porta a Porta» con Bruno Vespa, saluti ai senatori di Forza Italia e poi in seconda serata cena con i deputati. Tutto questo mentre in Parlamento le opposizioni, il suo partito e il Pd, sono in fibrillazione per una legge di bilancio che appare e scompare, con minacce di occupare l'Aula se la maggioranza di governo continua con i trucchi da prestigiatore da fiera di paese.

Berlusconi sta scommettendo sulla fine dell'avventura gialloverde e sulla necessità a quel punto di trovare un altro governo. È per questo che invita senatori e deputati azzurri a «coccolare» i grillini scontenti. La chiama, con palese ironia, «operazione scoiattolo». «Ognuno di voi cerchi di avvicinare gli contenti, ascoltate il loro malessere». Una nuova maggioranza di centrodestra è possibile grazie anche al contributo determinante dei pentastellati insofferenti. E sono tanti.

C'è un futuro da inventare. Le elezioni europee sono vicine e lui dice: «Potrei candidarmi». Sulla manovra registra che di fatto è stata scritta da Bruxelles, con i leader della maggioranza che da scettici e minacciosi diventano copisti e amanuensi. «Questo governo - dice - non conta nulla. Cadrà presto. Siamo felici che non si apra una procedura di infrazione, ma questa manovra ci porterà alla recessione e il reddito di cittadinanza è un bluff». La sceneggiata in Parlamento sulla manovra viene definita uno scempio.

Questo accade la sera, ma il pomeriggio tutte le opposizioni sono in fibrillazione. Andrea Marcucci minaccia l'occupazione di due ore dell'aula del Senato, per protestare contro il comportamento della maggioranza «nel caos». La capogruppo azzurra Anna Maria Bernini, di fronte all'assemblea di Palazzo Madama, pretende che il ministro Tria in commissione e il premier Conte in aula spieghino «il disegno complessivo della manovra», Nell'incontro per gli auguri prima con i senatori azzurri nella sala Koch del Senato e poi alla cena organizzata dalla capogruppo Mariastella Gelmini con i deputati in un ristorante, Berlusconi ripete i suoi attacchi al governo gialloverde che «va cambiato» perché porta l'Italia «verso il baratro», con una manovra «tutta da riscrivere». Si affida all'Europa: «Deve essere un faro di libertà e democrazia, anche se come è adesso non c piace, non contiamo nulla». Per partecipare arriva da Vienna anche il vicepresidente di Fi, Antonio Tajani, facendosi precedere dall'ultima stoccata: «Vogliamo scongiurare la procedura d'infrazione, con le stesse regole applicate dall'Ue per la Francia. Questa manovra, però, ci porta alla recessione, non ha contenuti». Gli stessi leghisti temono che l'alleanza con i grillini non porti nulla di buono. Berlusconi dice di aver sentito i governatori Luca Zaia e Attilio Fontana e tutti e due parlano di perdita di consensi sul territorio.

I tempi sembrano maturi.

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