Politica

Berlusconi preoccupato difende il presidente: "Ma noi pronti al voto"

Il Cav: ora la parola a Mattarella, dai grillini parole irresponsabili. Ma non attacca Salvini

Berlusconi preoccupato difende il presidente: "Ma noi pronti al voto"

Rispetto per Sergio Mattarella, pronti al voto. Silvio Berlusconi è contro la richiesta di impeachment per il Capo dello Stato, avanzata in modo «irresponsabile» dal M5S, ma anche dall'alleata leader di Fdi Giorgia Meloni. Non una parola di critica, però, per Matteo Salvini, che con Luigi Di Maio voleva imporre per il governo giallo-verde l'euroscettico Paolo Savona come ministro dell'Economia.

Il leader di Forza Italia esprime in una nota «preoccupazione» per l'evolversi della situazione italiana e concorda con il presidente della Repubblica sul fatto che oggi «il primo dovere di tutti è difendere il risparmio degli italiani, salvaguardando le famiglie e le imprese del nostro Paese».

Il Cavaliere spiega che Forza Italia attende le decisioni del Quirinale, ma «ove necessario sarà pronta al voto». Malgrado i distinguo con Salvini e con la Meloni, Berlusconi vuole, in questo momento difficilissimo che vede nuove elezioni dietro l'angolo, tenere comunque unito il centrodestra. Ma quali saranno i prossimi passi del leader del Carroccio?

In questi giorni, Salvini ogni tanto chiamava il Cav o gli faceva avere notizie attraverso i collaboratori, in realtà procedeva autonomamente, senza concertare la linea con gli alleati del centrodestra, che teoricamente rappresenta. Lo sottolinea Renato Brunetta, parlando di «strategia» che sembra «decisa unicamente con i colleghi di maggioranza e di governo del M5S». Adesso bisognerà vedere se al naufragio del governo sopravviverà l'asse tra leghisti e grillini.

Questa rottura non se l'aspettavano, gli azzurri. Lo dice anche il tempo di reazione all'annuncio del Colle che il premier incaricato Giuseppe Conte ha rimesso il mandato. Fino all'ultimo scommettevano che l'esecutivo M5S-Lega sarebbe partito. E ora, «la situazione è molto delicata», filtra da Arcore. Da un lato, c'era un patto tra Lega e M5S che a Berlusconi e ai suoi non poteva piacere, anche perché nato sull'esclusione proprio del leader di Fi. Dall'altro, un veto del Quirinale che impedisce a Salvini di andare al potere, sia pure insieme ai nemici 5Stelle, facendo valere i voti presi alle elezioni nella coalizione.

Ad Arcore, il Cavaliere riflette a lungo sulla linea da prendere, prima di scegliere di non attaccare né Mattarella né Salvini. Ha seguito le ultime convulse trattative e solo in serata ha capito che si andava verso il fallimento.

Spiega un big di Fi: «Sarebbe stato meglio se il governo M5S-Lega fosse partito, almeno chi aveva fatto tante promesse avrebbe dovuto confrontarsi con la realtà». Tra gli azzurri, molti contavano sul fatto che i partiti di governo in questa esperienza si sarebbero logorati. «Invece, fermati adesso - ragionano - ululeranno al complotto internazionale, denunceranno il mancato rispetto del risultato elettorale. E il loro consenso salirà». C'è il fatto che Fi preferiva allontanare il ritorno alle urne, invocato ora da Salvini, per avere il tempo di riorganizzarsi. «L'errore è stato compiuto all'inizio - dice il senatore di Fi Maurizio Gasparri -, bisognava dare un incarico a Salvini per il centrodestra».

Ma ormai lo scenario è diverso.

Commenti