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Berlusconi prepara il rientro dagli States per guidare la campagna azzurra del No

L'ex premier sta per concludere il pit stop negli Usa ed è pronto ad impegnarsi in prima persona nella battaglia referendaria. Evitando però un tour de force

Berlusconi prepara il rientro dagli States per guidare la campagna azzurra del No

Roma - Silvio Berlusconi è atteso in Italia per il prossimo fine settimana. Il pit stop negli Usa, che dura ormai da circa due settimane (è atterrato a New York nel pomeriggio di venerdì 30 settembre), sta per concludersi. Dalle parti di Palazzo Grazioli assicurano che l'ex premier ha completato gli accertamenti diagnostici e si sta riposando in attesa del rientro in patria (ha anche visitato l'American Museum of Natural History, nell'Upper West Side di Manhattan, uno dei più importanti e ricchi musei di storia naturale al mondo).

Le condizioni di salute sono buone e, secondo ciò che filtra, il presidente di Forza Italia non ha alcuna intenzione di tirarsi indietro dalla campagna referendaria per il No. L'impegno sarà in prima persona, calibrato, attraverso videomessaggi o interviste, evitando tour de force o situazioni troppo faticose. Per quanto riguarda l'assemblea programmatica di Forza Italia sarà lo stesso Berlusconi al suo ritorno a stabilire le modalità della sua partecipazione.

L'intenzione di massima è quella di concentrare i suoi «messaggi» nelle ultime due settimane prima del voto, così da smuovere gli indecisi o i disinteressati di centrodestra, fugando anche quella cortina di fumo sollevata ad arte dai comitati del «Sì» che punta a far passare l'idea di un Berlusconi tiepido sull'argomento riforme. Tanto più che tenendosi in contatto tramite Valentino Valentini, l'unico parlamentare che lo accompagna nel soggiorno newyorkese - con lo stato maggiore del partito, Berlusconi sta comunque invitando tutti, a partire dai coordinatori regionali, a dare il massimo per questo sprint finale.

È molto probabile che la prossima settimana possa esserci una nuova riunione con i dirigenti di Forza Italia per fare il punto. Sabato 22 ottobre, comunque, Mariastella Gelmini metterà in campo al Teatro Nuovo di Milano una grande manifestazione per il No al referendum, così come procede il restyling del sito del partito, con grandissima attenzione alla questione referendaria, sotto la regia del Responsabile Internet di Forza Italia, Antonio Palmieri.

Sempre su internet, ma sul fronte opposto il sito «bastaunsi.it» ha tentato ieri una sorta di reclutamento «berlusconiano» provocando un prevedibile effetto boomerang presso il proprio elettorato di riferimento. Il titolo chiarisce subito dove si vuole arrivare: «I punti in comune tra riforma costituzionale e programma del Pdl 2013», con tanto di simbolo del partito guidato da Silvio Berlusconi prima del ritorno a Forza Italia (peraltro il programma del Pdl proponeva il dimezzamento dei parlamentari). L'intento della campagna della maggioranza renziana del Pd è chiaro: conquistare voti a destra, operazione per la quale sono stati arruolati anche Marcello Pera e Giuliano Urbani e altri ex azzurri. Il risultato è un ulteriore allontanamento della sinistra Pd, con Alfredo D'Attorre uscito da qualche mese dal partito e approdato in Sinistra Italiana che commenta: «Sul sito del Sì ormai gettano la maschera e rivendicano la continuità con il programma di Berlusconi. Senza pudore». Sui social network sono moltissimi i simpatizzanti del Pd che parlano di un «epic fail», fallimento epico, e protestano contro l'iniziativa.

Altri, invece, si limitano a un laconico: «Mi hanno convinto, voto No».

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