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Berlusconi prepara il ritorno in campo: "Piano casa e via l'Imu"

Al lavoro sul programma, lancia il new deal dell'edilizia. Liste aperte alla società civile

Berlusconi prepara il ritorno in campo: "Piano casa e via l'Imu"

Sempre più convinto che le liste elettorali di Forza Italia si debbano «aprire alla società civile», mercoledì sera all'hotel Bernini di Roma Silvio Berlusconi incontra urbanisti, costruttori, professori universitari e lancia il «New deal dell'edilizia», con il modello delle «seconde città».

All'assemblea annuale della fondazione «Fiorentino Sullo», presieduta Gianfranco Rotondi, promette che la vittoria elettorale servirà per abolire del tutto l'Imu sulla casa e prevedere «formidabili incentivi» ai privati, in un piano di investimenti per la riqualificazione delle città da varare nei primi sei mesi di legislatura.

Più che mai in campagna elettorale, il leader di Forza Italia ieri riunisce a Palazzo Grazioli il vertice del partito, con i capigruppo e i vice di Camera e Senato e i suoi più stretti collaboratori. Vuole fare il punto sui provvedimenti su cui si misurano le forze politiche e per parteciparvi rinvia di una settimana l'intervista di ieri sera a In onda, su La7. All'incontro politico si discute della linea da tenere su vaccini e banche, ma anche della nuova legge elettorale, che Berlusconi vuole con il sistema tedesco proporzionale. Quello che gli consentirebbe di correre da solo ed evitare patti con un Matteo Salvini sempre più polemico. Un modello che può convincere anche il leader del Pd, secondo il Cavaliere.

Intanto, lui prepara il partito e il programma per affrontare le urne. La campagna acquisti sta andando bene, soprattutto tra verdiniani ed alfaniani, ma non c'è interesse a ridurre troppo la maggioranza, mettendo a rischio i governo Gentiloni, magari sullo ius soli. Anche perché serve tempo per riguadagnare più consensi possibile. L'ultimo sondaggio di Nicola Piepoli per la Stampa, parla di una fiducia personale di Berlusconi al 18 per cento, di Beppe Grillo in calo al 20, di Renzi al 31, Luigi Di Maio al 28 e Salvini al 25. Per il sondaggista, il giudizio sul governo Gentiloni sarebbe «essenzialmente positivo» per il 40 per cento, mentre la fiducia nel premier sarebbe al 45.

Il Cav, dunque, è in piena attività e Deborah Bergamini, responsabile comunicazione del movimento, pubblica sui profili social di Fi una grafica basata sull'elaborazione dei dati Istat, con lo slogan: «Senza Berlusconi al Governo 1.619.000 nuovi poveri. Apri la testa, guardati in tasca».

L'altra sera, secondo Rotondi, all'incontro romano si respirava un clima di «grande consenso, con le categorie sociali che si rivolgevano a lui come il prossimo vincitore».

Parlando della sua idea delle «seconde città», sul modello di Milano 2 e del progetto per l'Aquila, il Presidente-Costruttore sosteneva che bisogna abbattere gli edifici di cattiva qualità degli anni '50-'70 e ricostruire interi quartieri. «Vengono a trovarmi - raccontava - urbanisti e architetti anche stranieri, per studiare i plastici di Milano 2, che rimane il modello di una città in cui pedoni, auto e biciclette non si incontrano mai».

Si definiva «visionario», Berlusconi, ma convinto di poter realizzare i suoi progetti, innanzitutto quello di tornare a Palazzo Chigi.

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