Elezioni Europee 2019

Berlusconi pronto a correre: "Io capolista alle Europee"

Il leader azzurro conferma la discesa in campo: "Sarò ovunque". Solo nel Centro il numero uno sarà Tajani

Berlusconi pronto a correre: "Io capolista alle Europee"

«Sto bene, ci vediamo martedì prossimo», tranquillizza la voce di Silvio Berlusconi dal cellulare di Sestino Giacomoni. Parla in vivavoce ai coordinatori regionali di Forza Italia, che per due ore hanno discusso nella sede romana di piazza San Lorenzo in Lucina di candidature alle amministrative e alle europee.

Reduce dall'operazione d'urgenza al San Raffaele per un'ernia inguinale, il Cavaliere racconta di aver avuto forti dolori martedì, quando già programmava di scendere in Basilicata oggi, per chiudere la campagna elettorale del centrodestra, insieme a Matteo Salvini e Giorgia Meloni.

Ci vorrà solo qualche giorno di convalescenza, in attesa della vittoria in Basilicata domenica prossima, in cui Berlusconi crede molto. Poi, il leader azzurro pianifica di tornare a Roma per incontrare prima i coordinatori e poi, sabato 30 marzo, conferma ai suoi che chiuderà i lavori dell'Assemblea nazionale di Fi a Roma, con tutti gli amministratori locali, dai sindaci agli assessori, ai consiglieri.

Ma non è solo un saluto, l'ex-premier fa anche il punto sulle liste in preparazione nei tanti comuni al voto, che dovranno essere concordate con Salvini e Meloni, superando gli ultimi attriti. Giacomoni al telefono chiede al Cav: «Dottore, allora si candida alle Europee?». E lui: «Io sono ovunque». Conferma, dunque, che sarà capolista in tutte le circoscrizioni, tranne il Centro dove correrà il suo vice Antonio Tajani, presidente dell'Europarlamento. «Imporre al presidente Berlusconi di fermarsi è sempre un'impresa molto impegnativa», commenta il medico personale del Cav, Alberto Zangrillo.

Alle europee Fi si presenta nel Ppe e una volta chiuse le urne potrebbe nascere un'alleanza con le altre forze del centrodestra, nel gruppo dei Conservatori. Berlusconi, con Tajani, si è speso per evitare l'uscita dai popolari di Fidesz, che avrebbe indebolito il Ppe poco prima delle elezioni, spingendo il partito del premier ungherese Viktor Orban verso i gruppi di destra e il vertice di Fi ora rivendica come un suo successo diplomatico il compromesso per la sospensione concordata e non l'espulsione.

Dopo il voto contro l'autorizzazione a procedere contro Salvini, per il Caso Diciotti, Fi e FdI tornano a scuotere il leader del Carroccio perchè rompa il patto con il M5S. «Sicuramente - dice Giorgia Meloni- già oggi Fratelli d'Italia e la Lega insieme, con i dati che vediamo dai sondaggi e dagli esiti delle elezioni, potrebbero avere una maggioranza. Salvini sta al governo col M5S e usa il centrodestra come un taxi? Penso che questo debba spiegarlo ai suoi elettori».

L'azzurro Renato Brunetta attacca il governo gialloverde sul fronte economico, prevedendo presto una manovra correttiva. «Con tutti i previsori internazionali che ormai danno per certa una crescita vicina allo zero, anche il Tesoro sarà costretto ad abbassare di parecchio le sue stime. Mentre Salvini e Di Maio continuano a litigare, a breve arriverà anche il taglio del rating».

Mara Carfagna, vicepresidente della Camera di Fi, critica l'esecutivo Conte sul reddito di cittadinanza. «Doveva essere la grande mossa politica per abolire la povertà, è diventata una promozione commerciale, solo per qualche settimana.

Visto il crollo del M5s nei sondaggi, non servirà nemmeno per far vincere le elezioni europee a Di Maio e Grillo».

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