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Riforma elettorale: c'è accordo tra Renzi e Berlusconi

Soglia al 40% per il premio di maggioranza. Ancora differenze sul premio (alla lista o alla coalizione) e sulla soglia di sbarramento. Ma ciò non impedirà di concludere i lavori al Senato per l’Italicum entro il mese di dicembre

Riforma elettorale: c'è accordo tra Renzi e Berlusconi

Restano ancora alcuni dettagli da limare, ma il Patto del Nazareno tiene. L'incontro di oggi tra Berlusconi e Renzi ha prodotto un risultato positivo. Tra il capo del governo (e segretario del Pd) e il leader di Forza Italia c'è la precisa volontà di andare avanti sulla strada iniziata all'inizio di questo anno per modificare la legge elettorale e in parte la Costituzione (abolendo il bipartitismo perfetto). Nel comunicato congiunto steso dopo il vertice si legge: "L’impianto dell’accordo è oggi più solido che mai".

L'incontro è durato circa un'ora e mezzo. Il leader di Forza Italia era arrivato alle 17 a Palazzo Chigi, accompagnato da Gianni Letta e preceduto da Denis Verdini, giunto con la propria auto. Per il governo oltre al premier erano presenti Lorenzo Guerini e Luca Lotti. Al centro dell’incontro le modifiche da apportare al testo dell’Italicum, dopo le proposte avanzate da Renzi, sulle quali Berlusconi doveva dare una risposta.

Ecco i dettagli dell'accordo

Tra Pd e Forza Italia c'è la "comune volontà di alzare al 40% la soglia dell'Italicum, e dall'introduzione delle preferenze dopo il capolista bloccato nei 100 collegi" ma rimangono "le differenze registrate sulla attribuzione del premio di maggioranza alla lista, anziché alla coalizione". E restano "le differenze registrate sulla soglia minima di ingresso".

Se c’è l’intesa sull’impianto del nuovo Italicum, manca l’accordo su due punti della riforma elettorale: la soglia di sbarramento all’ingresso al 3% e il premio di maggioranza da attribuire alla lista e non alla coalizione. Fonti autorevoli di Forza Italia spiegano che, però, ciò non compromette il patto del Nazareno, che resta valido. Sui due punti in questione Forza Italia valuterà durante l’iter dell’Italicum in Parlamento. "Il patto resta", specifica la fonte azzurra, il fatto che Berlusocni non abbia dato il suo via libera al 3% e al premio alla lista "non compromette il patto e l’intesa. Forza Italia" farà le sue valutazioni sui due punti tecnici", spiega ancora la stessa fonte.

Parlamento avanti fino al 2018

"Questa legislatura - concordano Renzi e Berlusconi - dovrà proseguire fino alla scadenza naturale del 2018 costituisce una grande opportunità per modernizzare l’Italia". "Anche su fronti opposti - ribadiscono i due leader - maggioranza e

538em;">opposizione potranno lavorare insieme nell’interesse del paese e nel rispetto condiviso di tutte le istituzioni".

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