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Berlusconi: "Renzi con una mano dà 80 euro Ma con l'altra aumenta le tasse"

L'ex premier rivendica il ruolo dei suoi governi: "Renzi sostiene di aver abbassato le tasse e di essere il primo ad averlo fatto. Ricordo che gli unici Governi che hanno davvero abbassato le tasse sono stati i nostri"

Berlusconi: "Renzi con una mano dà 80 euro Ma con l'altra aumenta le tasse"

Una bocciatura secca alla politica fiscale, molti dubbi su quella estera e una precisazione sulla riforma elettorale. Silvio Berlusconi, in un'intervista al Tg5, tocca tutti i temi in cima all'agenda politica dle momento, a partire da quelli interni al suo partito e alle presunte voci di un imminente scioglimento. Che smentisce con decisione: "Un'assurdità".

Sulla manovra il Cavaliere alza un muro: "Il Premier attuale con una mano ha dato gli 80 euro a qualcuno, con l’altra ha aumentato le tasse sulle case, sui negozi, sui capannoni e anche sui risparmi a tutti. Il saldo è dolorosamente negativo per tutte le famiglie. Oggi - prosegue - la legge di stabilità sta andando nella stessa direzione: per fare bella figura si taglia un pò di Irap, l’imposta rapina di Prodi sulle imprese, ma il conto lo pagheranno i cittadini che vedranno aumentare le tasse locali e che magari vedranno anche tagliati i servizi locali essenziali. Il governo fa bella figura, ma la fa con i soldi delle famiglie. E il Paese non riparte. Siamo davvero sulla strada sbagliata".

Berlusconi va all'attacco e rivendica il ruolo dei suoi governi: "Il premier sostiene di aver abbassato le tasse e di essere il primo ad averlo fatto. Ricordo che gli unici Governi che hanno davvero abbassato le tasse sono stati i nostri. Abbiamo cancellato l’imposta di successione, quella sulle donazioni, la tassa sulla casa, abbiamo introdotto la no tax area per le famiglie meno agiate, abbiamo ridotto gli scaglioni dell’imposta sulle persone fisiche, l’Irpef e altre imposte ancora"

Ma uno dei fascicoli più scottanti sul tavolo del governo riguarda le riforme: "Ci confrontiamo con Renzi nella ricerca di una legge elettorale che favorisca la governabilità del Paesr - ha spiegato Berlusconi - e che, naturalmente, vada bene a tutte e due le parti in causa".

Se sulla politica economica (ma anche su quella estera) le strade di Berlusconi e Renzi sono ben distanti, si riavvicinano sulla politica italiana. "Vuole un partito unico di centrosinistra? Noi vogliamo la stessa di Renzi ma nel centrodestra. Noi italiani dal 1948 ad oggi purtroppo - prosegue il Cav - non abbiamo mai imparato a votare e ultimamente, anche a causa della par condicio che assegna al più piccolo partito che si presenta per la prima volta lo stesso spazio televisivo e radiofonico che assegna ai partiti più grandi, favorendo così il frazionamento del voto, per ottenere una maggioranza in Parlamento siamo costretti a mettere insieme una coalizione di molti partiti. È stato così nella prima Repubblica, è così ancora adesso".

Silvio Berlusconi stronca senza mezzi termini le indiscrezioni di stampa che parlavano di un Cavaliere prossimo alla "chiusura" del movimento: "Forza Italia è il partito della libertà e rappresenta molti milioni di italiani che amano la libertà e vogliono restare liberi. Io sono al lavoro tutto il giorno e tutti i giorni perchè voglio che Forza Italia, rinnovata e rafforzata, torni a vincere". Il Cavaliere non lascia, ma anzi rilancia: "Io, sebbene sia stato privato dei miei diritti politici e in parte anche della mia libertà nel modo estraneo alla democrazia che tutti conoscono, lavoro per convincere gli elettori moderati, quei 24 milioni di elettori che non hanno votato alle recenti elezioni europee perchè amareggiati, delusi, disgustati dalla politica e dai politici, ad uscire dalla delusione, dalla rassegnazione e a tornare la prossima volta a votare per confermare di essere la maggioranza nel Paese e vincere di nuovo le elezioni con noi, con Forza

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