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Berlusconi rilancia Bertolaso: "I romani non sono stupidi, lo voteranno"

Il Cav agli alleati: "Le inchieste giudiziarie non hanno alcun fondamento". E assicura: "È la scelta giusta per il bene di Roma e dei romani"

Berlusconi rilancia Bertolaso: "I romani non sono stupidi, lo voteranno"

"Le inchieste giudiziarie su Bertolaso non hanno alcun fondamento, l'ho appurato personalmente studiando i dossier che lo riguardano. Non saranno un ostacolo quindi né per lui e nemmeno per me, che lo sosterrò nella campagna elettorale con l'assoluta convinzione che sia davvero il miglior candidato possibile per risolvere i problemi di Roma". In una intervista in apertura di prima pagina al Tempo, Silvio Berlusconi rilancia con forza la candidatura di Guido Bertolaso: "I romani non sono stupidi. Sapranno guardare al di là delle appartenenze politiche e sceglieranno Bertolaso perché è la scelta giusta per il bene di Roma e dei romani".

In una settimana è cambiato tutto. Dopo le "uscite" di Bertolaso sui rom, non il linea con il pensiero leghista, il già poco entusiasmo di Matteo Salvini si è trasformato in una sorta di dietrofront. Approfittando di una conferenza stampa per annunciare la marcia del 25 aprile contro il governo, il segretario leghista ha lanciato la sua bordata: "Bertolaso è un candidato 'proposto dagli alleati' e con le sue dichiarazioni sui rom, su Francesco Rutelli e sul Pd, la sua partenza non è stata il massimo per la Lega". Un giudizio pesante che ha fatto scattare le sirene di allarme a Palazzo Grazioli e ha mandato su tutte le furie Giorgia Meloni che non solo decide di disertare la riunione con il Cavaliere, ma avvisa della la sua indisponibilità a sedersi intorno a un tavolo con gli alleati se non si chiarirà la questione. Il polverone sollevato da Salvini ha fatto arrabbiare anche il Cavaliere. Che oggi al Tempo conferma la propria scelta: "Non abbiamo scelto un uomo di partito ma un campione del fare".

"Da capo della Protezione Civile - ricorda Berlusconi - Bertolaso ha dato prova di grandi capacità manageriali, sapendo gestire eventi e avvenimenti epocali fra i quali il dopo-terremoto in Abruzzo, lo spostamento del G8 all'Aquila, l'emergenza rifiuti a Napoli e in Campania. E tutti sappiamo quale sia ora la situazione dei rifiuti a Roma". Dopo la fallimentare amministrazione di Ignazio Marino, Berlusconi sa molto bene che Roma ha bisogno di essere guidata da una personalità con eccezionali capacità manageriali. "La sinistra schiererà il solito professionista della politica che uscirà vincitore dalle loro primarie taroccate - attacca il leader di Forza Italia - mentre i Cinque Stelle candideranno qualche perfetto sconosciuto che non avrà mai fatto niente di importante in vita sua e senza nessuna esperienza di rilievo".

Ospite a La telefonata di Maurizio Belpietro su Canale 5, Salvini ha tuttavia confermato i propri timori. "A Roma ho parlato con tante persone - racconta il leader della Lega Nord - mi dicono: 'Salvini, di te mi fido, ma perché Bertolaso? Eppure dice poverini i rom, sono stati penalizzati, dice anche che avrebbe votato il candidato di sinistra, perché qui perché qua'. Un conto son le scelte della politica - continua - ma se la gente chiede altro è mio dovere ascoltarle". Pur confermando la fiducia nei giudizi di Berlusconi e della Meloni, Salvini li invita ad ascoltare l'elettorato: "È nostro dovere ascoltare tutti, aspettare una settimana, dieci giorni.

E se i romani hanno un'idea diversa, nuova, originale, pulita, io li ascolto e gli vado dietro".

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