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Cav e Salvini uniti contro le tasse

Fronte unito del centrodestra contro le tasse. Berlusconi rilancia la flat tax: "Bloccata dal capo dello Stato"

Cav e Salvini uniti contro le tasse

Silvio Berlusconi preme l'acceleratore sulla flat tax. "La riduzione del prelievo fiscale - ha avvertito il Cavaliere - è indispensabile per rimediare all'attuale andamento dell’economia". Da qui l'idea di riproporre il progetto che Forza Italia aveva già presentato nel 1994. "Non è stato possibile realizzarlo nei nostri anni di governo - ha spiegato l'ex premier - per la contrarietà degli alleati, dell’opposizione e dei presidenti della Repubblica a cui l’avevamo rappresentato".

Un primo incontro con Matteo Salvini c'è già stato. Ed è andato molto bene. Sul tavolo Berlusconi ha messo i punti cardine di un accordo che mira a riunire il centrodestra. Hanno dato così il via al Cantiere della liberta, una squadra di lavoro per la definizione di un programma comune a tutto il centrodestra in vista di possibili prossimi appuntamenti elettorali. Un programma che comprende, appunto, la flat tax. "Bisogna essere seri, precisi e documentati - ha spiegato Salvini - con numeri che permettano agli italiani di valutare se la proposta sta in piedi". Oggi, al Circolo del Commercio di Milano, il leader della Lega Nord ha presentato con Alvin Rabushka, ex consulente del presidente americano Ronald Reagan e attualmente docente ordinario di Economia alla Stanford University, una prima bozza per riformare il Fisco italiano. "La scorsa settimana - ha fatto sapere Berlusconi - anche noi ci siamo a lungo intrattenuti con Rabushka per esaminare gli eccellenti risultati prodotti dalla flat tax in tutti i 38 Paesi che l'hanno adottata".

Durante il convegno di Milano, Salvini ha proposto un'aliquota unica al 15% per fare una vera e propria "rivoluzione fiscale". "L'importante è capire che si può passare al regime ad aliquota fiscale unica - ha affermato il segretario del Carroccio - quando abbiamo lanciato la campagna 'Basta euro', un anno fa, sembravamo dei matti, ora stiamo dettando l’agenda politica ed economica, in Italia e all’estero".

Torna a farsi sentire anche Umberto Bossi: "Bisogna aprire al processo di riforme, l’importante è però che vada via Napolitano dalla Presidenza della Repubblica perché sennò non si fanno le riforme". Il fondatore del Carroccio

538em;">ha poi aggiunto di "non aver ancora pensato" al nuovo nome per il Quirinale.

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