Politica

Berlusconi, rilancio liberale Salva la Fondazione Einaudi

Il Cavaliere primo sottoscrittore del prestigioso centro studi destinato alla liquidazione: nella cordata Recchi, Scaroni e Bombassei. L'idea di tornare in piazza a Bologna

RomaRilancio liberale per Berlusconi. Sì perché il Cavaliere, con un'offerta personale di 45mila euro, salva la storica Fondazione Einaudi, fiore all'occhiello del pensiero liberale italiano. Guida lui una cordata di imprenditori tra cui il presidente dell'Ance Claudio De Albertis, il presidente di Telecom Giuseppe Recchi, l'ex presidente di Eni Paolo Scaroni e Alberto Bombassei. L'assembla dei soci della fondazione approva l'operazione con la sola eccezione del presidente onorario Roberto Einaudi. Il quale minaccia di portare la decisione dell'assemblea in tribunale.

Si vedrà. Intanto il Cavaliere andrà a Bologna il prossimo 8 novembre. La decisione non è ancora presa ufficialmente ma il Cavaliere è fortemente orientato a guidare, assieme a Salvini e Meloni, la piazza del centrodestra. È quanto è emerso anche ieri, in occasione dell'incontro avuto a pranzo, a palazzo Grazioli, con i venti coordinatori regionali. Certo, alcune perplessità rimangono. L'ex premier non ha intenzione di fare l'ospite e non vuole dare l'immagine che Salvini sia il leader o il primus inter pares . Occorre sfilare uno accanto all'altro, nessuno davanti: Berlusconi, Salvini e Meloni come una sorta di tridente antirenziano. E poi: che messaggio dare dal palco di Bologna? Le critiche a Renzi vanno bene ma se si trasforma in un «Vaffa-day» che colpisce il Ppe, l'Europa, la moneta unica, un po' meno. E poi c'è un altro problema: cosa fare con il candidato sindaco di Bologna? La Lega, ad oggi, lancia la sua Lucia Borgonzoni mentre Forza Italia fa il tifo per il giovane Galeazzo Bignami; e la manifestazione dell'8 non può essere l'investitura della candidata del Carroccio. Quindi, o si trova una soluzione su chi far correre prima dell'evento oppure è meglio che nessuno dei candidati sfili sul palco. Possibile? Berlusconi è intenzionato a sciogliere tutti i nodi con l'alleato leghista: «Parlerò io a Salvini all'inizio della settimana prossima. O lunedì o martedì». Qualche forzista continua ad essere perplesso ma l'istinto del Cavaliere lo porterà in piazza perché «prima di tutto occorre mettere davanti l'interesse della coalizione. A Bologna deve sfilare la piazza alternativa a Renzi».

Un «Berlusconi in palla», lo descrivono i suoi; tanto che agli azzurri dice: «Stamattina ho pure fatto un'ora di corsa...» e in serata partecipa alla festa di Nunzia De Girolamo. Prove tecniche di alleanza Fi-Carroccio perchè arrivano anche: Giorgetti, Pini, Saltamartini e Giorgia Meloni.

Ma è la corsa al rilancio di Fi che interessa al Cavaliere. Al quale tutti rivolgono una supplica: «Presidente, devi tornare in tv tu. Devi intervenire sui temi politici in agenda e dettare la linea». Il Cavaliere annuisce e promette «Verrò personalmente da voi; farò il giro di tutte le Regioni per contribuire al rilancio del partito». Insomma, ripartire. Con un occhio, ovviamente, ai bilanci. Tanto che Berlusconi annuncia: «La situazione la conoscete: in prospettiva dovremo chiudere la sede di piazza San Lorenzo in Lucina. Il quartier generale di Fi può benissimo essere qui a palazzo Grazioli». Niente nomi sulle candidature alle prossime Amministrative anche se, si dice, che un nome di peso per Milano, il Cavaliere ce l'abbia in testa: Paolo Scaroni.

Una suggestione, posto che ad oggi non risultano contatti diretti con il manager.

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