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Berlusconi-Salvini, è gelo Niente vertice su Roma

I sondaggi in mano all'ex premier danno Lega e Forza Italia appaiate al 14%. Meloni ottimista sulla ricomposizione, verso l'incontro ad Arcore

Berlusconi-Salvini, è gelo Niente vertice su Roma

Berlusconi va all'affondo di Renzi sull'immigrazione mentre resta il gelo col Carroccio. C'è tanto Milan nei pensieri del Cavaliere che oggi dovrebbe far visita a Milanello per lanciare Brocchi, neo condottiero dei rossoneri. Ma non manca la politica con, ovviamente, dei chiaroscuri. Il modello Milano è quello vincente e proprio a Milano domani, se passerà la noia al piede, il Cavaliere punterà verso la fiera per presenziare al Salone del mobile. Un'occasione per lanciare Parisi che tutti i sondaggi danno in forte recupero sul candidato del centrosinistra, Sala.

Bocce ferme, invece, sullo spinoso caso di Roma. Mentre Giorgia Meloni fa capire che un faccia a faccia con il Cavaliere sarà imminente («Ho in programma di parlare con Berlusconi nei prossimi giorni ma sono sempre molto ottimista sulla ricomposizione del centrodestra») dalle parti azzurri si glissa: «Per ora non è in agenda». Non solo: pare che in più occasioni Salvini abbia cercato di mettersi in contatto con Arcore ricevendo però un picche. Per ora il Cavaliere si nega al capo del Carroccio, confermando il gelo tra i due. Almeno per ora. Poi, quando lunedì dovrebbero arrivare altri sondaggi, la situazione potrebbe avere degli sviluppi. Quotidiani sono gli spifferi secondo cui, visti i sondaggi, Berlusconi mediterebbe di scaricare Bertolaso; ma ufficialmente lo si nega con forza: «Berlusconi vuole abbandonarmi e sostenere Marchini? È un pettegolezzo. Ho parlato con Silvio quattro volte ieri, e non mi ha detto nulla», taglia corto Mister Emergenze; mentre Antonio Tajani ribadisce: «Il candidato di Forza Italia è Bertolaso, non abbiamo nessuna intenzione di spingerlo a ritirare la candidatura, anzi siamo impegnati per la sua campagna elettorale. Poi i giornali possono scrivere quello che vogliono. Abbiamo inviato a tutti i giornali il simbolo di Fi con Bertolaso candidato sindaco, pure il giorno delle elezioni diranno che Bertolaso si ritira. Se poi qualcuno vuole fare un accordo con noi, porte aperte. Io credo in un centrodestra che vada da Storace a Marchini, ma non può essere Forza Italia a fare marcia indietro, perché siamo stati gli unici coerenti».

L'incoerenza leghista è quella che dà più fastidio all'ex premier che, tuttavia, è rinfrancato dagli ultimi sondaggi targati Euromedia: Lega e Forza Italia sarebbero quasi appaiati attorno al 14 per cento. Se così fosse, il Carroccio dovrebbe ridimensionare le sue richieste. Lega con cui, sui temi di politica nazionale, si continua ad andare d'accordo in funzione anti-Renzi. Ed è proprio su uno dei talloni d'Achille del premier che Berlusconi vuole puntare. Ossia l'immigrazione. Mercoledì prossimo, infatti, l'ex premier sarà a Roma per un faccia a faccia con Manfred Weber, presidente del Ppe all'Europarlamento. La situazione è critica, con l'Austria che minaccia di chiudere il Brennero mentre già si prevede un'altra ondata di sbarchi da sud.

L'opinione di Berlusconi è che il governo non stia facendo nulla a questo proposito e che un premier «abusivo e non eletto da alcuno» continua a minimizzare il problema.

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