Elezioni Politiche 2018

Berlusconi scuote gli incerti: "Non fatevi tentare dal M5s"

L'appello del leader di Fi: un governo grillino peggiorebbe la situazione. Resta ancora da risolvere il rebus del Lazio

Berlusconi scuote gli incerti: "Non fatevi tentare dal M5s"

Roma - «Il Movimento Cinque stelle è un serio problema per l'Europa». Silvio Berlusconi, intervistato dai Tg Mediaset, torna a lanciare il suo affondo contro i grillini, da tempo individuati come il vero competitor nel voto del 4 marzo. Il presidente di Forza Italia si rivolge a un potenziale elettore del Cinquestelle: «Da elettore non posso che essere disgustato anch'io dai cinque colpi di Stato che si sono succeduti, dai cambi di casacca di 300 parlamentari, da quattro governi non scelti dai cittadini. Ma il rimedio non è votare i Cinquestelle perché così si aggraverebbe soltanto la situazione. L'87% di loro non hanno mai lavorato; dove hanno governato hanno fatto soltanto disastri. Votare Cinquestelle significa farsi del male e voler male all'Italia».

Berlusconi torna a soffermarsi anche sul cuore della sua proposta, ovvero il nuovo modello di tassazione con aliquota unica che potrebbe rimettere in moto la nostra economia. Questa volta, però, la espone attraverso la lente dei possibili effetti sul numero degli occupati. «La flat tax rappresenta anche uno strumento per creare occupazione. In tutti i Paesi in cui è stata applicata ha determinato un aumento dei consumi, generando così posti di lavoro. La disoccupazione giovanile è oggi la vera emergenza italiana, così come quella degli ultracinquantenni che hanno peso il lavoro. Bisogna far ripartire lo sviluppo per invertire questa tendenza e la flat tax è la risposta».

Berlusconi ieri è rimasto a Roma per lavorare sui vari nodi che restano da sciogliere nel centrodestra, tenendosi in costante contatto con Niccolò Ghedini e Antonio Tajani, e provando a smussare gli angoli e a sciogliere i nodi sul tavolo. In mattinata ha ricevuto Raffaele Fitto e Lorenzo Cesa, rassicurandoli sulla sua volontà di tenere saldo l'asse con la quarta gamba, anche a costo di farsene carico attraverso la cessione di alcuni collegi in quota «azzurra». La promessa è quella di lavorare per una pari dignità di Noi con l'Italia. La fibrillazione però è forte e i colonnelli sono al lavoro per una ricucitura. Berlusconi si è poi soffermato sulle Regionali. In particolare si sta tentando di chiudere il faticoso capitolo della candidatura del Lazio anche perché ciò contribuirebbe ad accelerare la definizione delle liste elettorali in vista del 4 marzo.

Sondaggi alla mano, Gasparri resta il favorito, ma non si esclude una convergenza su Sergio Pirozzi che ieri ha ribadito di non avere alcuna intenzione di fare un passo indietro («Io non mi ritiro, non credete ai fake. Il mio numero è sempre lo stesso, se Berlusconi vuole chiamarmi io rispondo», ha detto il sindaco di Amatrice). Il terzo nome possibile è sempre quello di Fabio Rampelli di Fratelli d'Italia. L'ultima parola spetterà a Berlusconi, d'intesa con Salvini e Meloni. Qualora Forza Italia dovesse incassare il Lazio, la Lega sarebbe pronta a rivendicare il Friuli Venezia Giulia (dove si voterà il 29 aprile) lanciando il nome di Massimiliano Fedriga.

La situazione di impasse attorno alla candidatura del Lazio - dove in ogni caso l'uscente Nicola Zingaretti può contare su una base importante di consenso - secondo alcune letture potrebbe avere ricadute in termini di consenso sulla lista di Forza Italia alle Politiche. L'effetto traino verrebbe, infatti, a mancare.

Tutti nodi che Berlusconi intende sciogliere ricordando a tutti che i sondaggi ormai indicano il centrodestra stabilmente vicino alla «soglia magica» del 40% e bisogna fare l'ultimo sforzo per tornare al governo del Paese.

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