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Berlusconi spinge Parisi per l'operazione rilancio

Il leader e il manager in contatto costante: occhi puntati sulla convention di settembre

Berlusconi spinge Parisi per l'operazione rilancio

Silvio Berlusconi e Stefano Parisi dalle rispettive località di vacanza, il primo in Sardegna, il secondo in Toscana, continuano a tenersi in contatto. L'operazione rilancio appena partita, infatti, passa necessariamente per un costante coordinamento tra il presidente e l'uomo incaricato di scattare una fotografia quanto più possibile approfondita dello stato di Forza Italia. Per il momento è ancora il tempo dell'analisi. Poi finita la «ricognizione», Parisi sottoporrà a Berlusconi il risultato del suo lavoro e valuterà con lui il da farsi. Un lavoro, quello sul rilancio di Forza Italia, che si intreccerà con quello per la definizione del programma di coalizione di cui il Cavaliere tornerà a discutere con Matteo Salvini a fine agosto a Milano e che anche Giorgia Meloni - ora in vacanza in attesa del lieto evento della nascita della sua primogenita - mostra di condividere.

L'attenzione di molti dentro Forza Italia è puntata sulla convention che Parisi organizzerà a metà settembre, quell'«incontro la società civile» che non dovrebbe prevedere politici sul palco. C'è curiosità - e anche un po' di tensione - per capire come prenderà forma questa kermesse «fuori dai partiti» fortemente voluta dall'ex direttore generale di Confindustria. Chi saranno i presenti? Quale ruolo avranno in futuro? Saranno davvero esclusi tutti i politici o ci saranno eccezioni? Una serie di domande a cui se ne aggiunge un'altra: sarà presente all'evento Silvio Berlusconi? E se parteciperà rimarrà in prima fila o salirà sul palco? Per molti una eventuale presenza del presidente di Forza Italia equivarrebbe a una legittimazione di Parisi, definendo in maniera più precisa il perimetro della sua influenza.

Se Berlusconi e Parisi ragionano sul futuro di Forza Italia, Giovanni Toti al monastero di Santa Croce festeggia «un anno di buon governo» del centrodestra in Liguria. Lo fa ribadendo la sua stima nei confronti di Parisi, ma anche manifestando dubbi sull'etichetta di «uomo nuovo» per l'ex direttore generale di Confindustria.

«Stefano lo conosco, gli ho dato una mano per la campagna elettorale a Milano. È una persona certamente di qualità, che è sul campo della vita pubblica da molto tempo, per questo non credo abbia velleità di rottamatore, trattandosi di un direttore generale di Confindustria quando io ero ancora al liceo. Evidentemente non è l'uomo nuovo sul panorama. Però è una intelligenza vivace - aggiunge Toti - ed è capace. Sbaglia chi rifiuta di voler cambiare, perché gli elettori chiedono il cambiamento. Ma sbaglia anche chi pensa di essere all'anno zero. E che tutto quello che è stato costruito nel centrodestra italiano grazie a Berlusconi e quelli che hanno collaborato in questi venti anni, sia totalmente da buttare». Secondo Toti «adesso si tratta di rinnovare idee, programmi, ambizioni, perché troppo spesso siamo stati in un angolo a vedere cosa facevano Grillo o Renzi e non abbiamo più costruito quell'orgoglio che una coalizione e una forza politica deve avere». Un messaggio a Parisi viene spedito anche da Renato Brunetta, intervistato da Il Dubbio. «Non c'è alcun problema Parisi. I giornaloni antiberlusconiani hanno gonfiato un normale dibattito interno contro il nostro leader. Berlusconi ha semplicemente chiesto a Parisi di preparare un documento per il rilancio del partito. Ben venga.

Lo aspetto da settembre a fare campagna referendaria per il no alla riforma Renzi-Boschi e per mandare a casa un premier mai eletto».

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