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Berlusconi suona la carica: "Ora riprendiamoci il Paese"

Il presidente di Forza Italia riunisce a cena a Palazzo Grazioli gli europarlamentari azzurri «In tv una nuova generazione di dirigenti». Obiettivo recuperare un milione e mezzo di voti

Berlusconi suona la carica: "Ora riprendiamoci il Paese"

Silvio Berlusconi suona la carica e dà il via all'operazione rimonta. Il presidente di Forza Italia riunisce a Palazzo Grazioli, lo scorso giovedì sera, la delegazione degli europarlamentari azzurri e si mostra più che mai convinto che sia arrivata l'ora di rialzare la testa, dare una scossa al partito e al centrodestra e tornare a battersi per vincere e governare.Il ragionamento parte dall'analisi dei sondaggi, con il Pd in calo al 30%, e un centrodestra in cui la Lega si attesta al 16,5%, Forza Italia all'11%, Fratelli d'Italia al 4,5%. Il tutto corredato da una postilla: «Renzi attualmente ha un consenso più basso di quello del Pd e sono convinto che a ridosso del voto ci sarà la scissione dei bersaniani, soprattutto quando si renderanno conto che nessuno di loro sarà ricandidato. Inoltre Renzi è poco credibile in Europa, non riesce ad avere un peso, i leader europei sanno bene che non è stato eletto».Forza Italia però deve rinnovarsi come immagine, tornare a essere presente sul territorio e prepararsi anche a «difendere» i propri voti. «Dobbiamo puntare sulla formazione dei rappresentanti di lista, dobbiamo creare un esercito di difensori del voto, contro i brogli che avvengono in ogni tornata elettorale». Un incarico importante assegnato a Fulvio Martusciello che incontrerà la prossima settimana i coordinatori regionali per avviare il suo lavoro. Con un obiettivo: «Con i difensori del voto possiamo recuperare 500mila voti». Un altro milione di voti può arrivare dal ritorno in televisione del leader del partito. «Con me in tv Forza Italia ritornerà il primo partito del centrodestra» è il concetto ripetuto durante la cena (presto Berlusconi sarà ospite di Myrta Merlino su La7).L'ex premier è convinto che sia arrivato il momento di mandare in tv una nuova generazione di dirigenti. Inoltre, annuncia, che non ci sarà alcun passo indietro sull'uso dello storico simbolo di Forza Italia. «Correremo con il nostro simbolo alle amministrative di primavera», amministrative per le quali non ha affatto rinunciato all'opzione Bertolaso per Roma. Non solo. Qualora non sia possibile farlo, perché in campo ci sono delle liste civiche, il consiglio è quello di inserire la scritta «Forza» più il nome del Comune dove si vota. Si tratta di una mossa politica precisa perché il brand di Fi non può essere mandato in soffitta. Quel che conta è impostare la campagna elettorale con un programma fatto di proposte concrete, magari già con l'indicazione delle delibere che i candidati-sindaco vincenti andrebbero ad attuare una volta insediati nei palazzi comunali. Come tradizione, dunque, anche per le prossime Comunali, il partito forzista correrà con il suo marchio di fabbrica nei comuni con più di 15mila abitanti, dove tutto si gioca al ballottaggio, mentre in quelli più piccoli, previo accordo con gli alleati (Fdi e Lega in questo caso), deciderà se rinunciare al logo e partecipare a liste civiche, introducendo la parola «Forza». In sostanza la strategia che è stata sempre adottata fin dal '94.L'importante è lavorare tutti pancia a terra per catturare i moderati in libera uscita, moltiplicando le iniziative sul territorio e rispolverando i gazebo. Berlusconi ha anche annunciato di avere in programma una serie di incontri con i rappresentanti delle categorie e delle professioni (giovedì ha ricevuto i rappresentanti dei commercialisti). Durante la cena Berlusconi avrebbe fatto il nome di Luisa Ferrarini, vice presidente per l'Europa di Confindustria, esperta del made in e manager dell'omonimo gruppo alimentare, come una delle personalità giuste per arricchire di contenuti il manifesto programmatico azzurro.

Non è escluso che alcuni di questi professionisti posano poi essere candidati alle prossime elezioni, perché «dobbiamo essere pronti a tutto, anche ad andare alle urne tra un anno».

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