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Berlusconi in Turchia Prove di mediazione tra la Ue ed Erdogan

Il ruolo del Cavaliere, ospite d'onore alla cerimonia d'insediamento del presidente

Berlusconi in Turchia Prove di mediazione tra la Ue ed Erdogan

La loro amicizia politica è di vecchia data. Un sodalizio saldissimo che ha avuto il suo culmine nei primi anni del Duemila. Nel 2002 all'indomani del primo trionfo elettorale di Recep Tayyip Erdogan, Silvio Berlusconi è il primo tra i capi di governo dell'Unione europea a fargli visita. Il suo appoggio alla candidatura turca per l'Europa in quegli anni è così convinto che i giornali turchi lo definiscono «l'avvocato di Ankara». Le relazioni bilaterali e i rapporti economici sono fortissime con l'Italia che diventa il secondo partner commerciale della Turchia con un volume di scambio di 6,3 miliardi. Il Cavaliere viene anche invitato a fare da testimone di nozze al matrimonio di uno dei figli dell'allora premier.

Negli ultimi tempi, però, i rapporti hanno perso di intensità e il presidente di Forza Italia non ha risparmiato critiche a Erdogan, soprattutto per il suo spostamento su posizioni islamiste. Ciononostante venerdì scorso a Silvio Berlusconi è stato recapitato dall'ambasciatore di Ankara un invito scritto del capo dello Stato turco per il suo insediamento (in Turchia è stata appena completata una transizione verso una Repubblica fortemente presidenziale, con l'abolizione della figura del primo ministro). Un invito che, come spiegano fonti di Forza Italia, rappresenta un «riconoscimento per l'ampio contributo fornito dal presidente Berlusconi allo sviluppo delle relazioni tra la Turchia e l'Italia, nonché del legame personale di amicizia con il Presidente Erdogan».

Il leader di Forza Italia, accompagnato da Valentino Valentini, ha deciso di partire per partecipare alla cerimonia di insediamento e alla cena per le autorità nel sontuoso palazzo presidenziale Ak Saray di Ankara, fatto costruire dallo stesso Erdogan. Un appuntamento al quale sono stati invitati 22 tra capi di Stato e leader politici, tra cui Berlusconi e Gerhard Schröder. In precedenza Erdogan aveva prestato giuramento davanti al Parlamento turco e visitato il mausoleo del padre della repubblica turca, laica e moderna, Mustafa Kemal Ataturk, dove ha firmato «il libro» dei presidenti della repubblica turca.

Berlusconi nell'attesa dell'ospite d'onore ha potuto toccare con mano una popolarità che in Turchia resta enorme, concedendosi di buon grado alle continue richieste di selfie da parte degli altri ospiti. Ha anche avuto un lungo colloquio con il commissario europeo alla Migrazione, Dimitris Avramopoulos. Poi il saluto con il padrone di casa, un cordiale incontro con il presidente turco Erdogan che prima dell'inizio della cena ufficiale è venuto espressamente a porgere il benvenuto all'amico italiano. Nel corso del colloquio Erdogan ha auspicato un rilancio delle relazioni tra i due Paesi e una più forte collaborazione per far fronte alle sfide comuni. Per Berlusconi l'Europa non può chiudere le porte alla Turchia e deve sforzarsi di riavviare il dialogo, avendo ben presente che Ankara resta fondamentale nell'interscambio commerciale e nel controllo dei flussi migratori.

«La partecipazione all'insediamento del nuovo governo turco» sottolinea l'azzurra Maria Tripodi «è l'ennesimo attestato di stima e grande credibilità di cui gode il nostro leader e testimonia ancora una volta la sua centralità sul piano internazionale, oltre a essere un grande riconoscimento per l'ampio contributo fornito nella crescita delle relazioni tra Italia e Turchia».

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