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Berlusconi vede la Merkel e lo stato maggiore del Ppe

Il Cavaliere centrale in Italia e in Europa

Berlusconi vede la Merkel e lo stato maggiore del Ppe

È molto soddisfatto Silvio Berlusconi, per l'immersione tra i suoi azzurri alla convention di Ischia. «Cari amici - scrive su Facebook-, grazie per la calorosa accoglienza che mi avete riservato, anche a Ischia! Il vostro affetto mi conferma che spetta al Popolo scegliere il proprio leader. Ed è tempo che ciò accada presto, dopo 4 governi non eletti dai cittadini». Ci sono stati anche i convegni di Milano e Venezia, dove il Cavaliere ha mandato messaggi e ad Arcore si fa un bilancio molto positivo.
Chi invece si innervosisce, di fronte a tanto attivismo del leader di Forza Italia, è Matteo Salvini. Berlusconi ha «alzato la posta», come dice il capogruppo alla Camera Renato Brunetta, minacciando di ritirarsi se non avrà la maggioranza alle elezioni politiche. E al leader della Lega non sarà piaciuto vedere il Cavaliere che s'intesta già una vittoria di primavera, mettendo un braccio sulle spalle del presidente dell'europarlamento Antonio Tajani, quasi a dire: «Se non io, lui».
Il numero uno del Carroccio ripete, in un'intervista al Corriere della Sera: «Il premier sarà chi prenderà un voto in più». Per lui, gli italiani che voteranno centrodestra dovranno scegliere tra una «linea Merkel e una linea più rigorosa su immigrazione, sicurezza, rapporti con l'Ue». Lo dice mentre il governatore lombardo Roberto Maroni, che ha incontrato nei giorni scorsi il Cavaliere ad Arcore, racconta che Berlusconi progetta di vedere presto la Cancelliera tedesca.
In effetti, il 19 ottobre il Cav sarà a Bruxelles per partecipare al summit del Ppe con i capi di Stato e di governo e i leader di partito dei popolari. Lì incontrerà anche Angela Merkel, con la quale i rapporti sono buoni, anche grazie alla mediazione di Tajani. E vedrà gli europarlamentari azzurri, che ultimamente hanno ottenuto risultati ritenuti «straordinari», come quello sul procuratore antifrodi Ue (relatrice Barbara Matera).
Insomma, il Cav è di nuovo al centro della scena e gli alleati storcono la bocca. A Un Giorno da Pecora (Rai Radio1) chiedono a Salvini se sposerà prima Elisa Isoardi o sarà capo del governo e lui risponde: «Io divento premier a fine marzo, questo è una certezza». Scherza, ma non troppo, paragonando Berlusconi a Suso, centrocampista del Milan, «un fantasista, uno che può svariare, ma mai a sinistra, così come io mai sosterrò un governo con Alfano, Gentiloni e Renzi». Poi aggiunge: «Non credo che lo farebbe, ma se Berlusconi andasse a governare con Renzi tradirebbe i suoi elettori più che Salvini».
A Ischia il Cav ha escluso una coalizione con il Pd, ieri Brunetta smentiva ogni «patto segreto», assicurando che il centrodestra vincerà «anche grazie al voto utile». Però Salvini sembra non crederci. Mentre Berlusconi insiste sull'unità dell'alleanza, basata su valori e impegni comuni, lui ribatte che ancora «un programma non c'è». E che non dovrà «promettere regali», ma fare concrete proposte su pensioni, giustizia, energia... Del vertice con il leader Fi dice: «Prima del referendum sull'autonomia non credo proprio, non c'è tempo per vertici e controvertici. Del resto, né io né lui abbiamo l'ansia di incontrarci il prima possibile». Insomma, qualche tensione c'è. Sul referendum Salvini sembra lamentare scarso impegno del Cav e alla sua proposta di trattare sui collegi sulla base dei sondaggi, dice: «Se Fi si preoccupa adesso di collegi, candidature o ministeri sbaglia clamorosamente.

Non c'è ancora una legge, non c'è una data per le elezioni».

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