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Bertolaso, gaffe con retromarcia

«Se perdo collaboro con Raggi o Giachetti», poi si corregge. Ma in Forza Italia c'è chi lavora per riaprire i tavoli

Bertolaso, gaffe con retromarcia

Roma - Bertolaso a ruota libera. E Berlusconi lo corregge. Ennesima gaffe con retromarcia per Mr. Emergenze che, durante un'intervista a Corriere live, conferma di avere poca sensibilità politica. Un pregio ma anche un difetto. Il casus belli è la risposta a una domanda dei cronisti: se non vincesse le elezioni, sarebbe disposto a fare l'assessore per Raggi o Giachetti? Risposta: «Potrei sicuramente dare il mio modestissimo contributo se me lo chiedono per affrontare alcune questioni di carattere tecnico - ammette solare - Giachetti era capo di gabinetto con Rutelli quando io ero commissario per il Giubileo del 2000. Quindi ci conosciamo molto bene».

Apriti cielo. Lega e Fratelli d'Italia si buttano a pesce per sottolineare la cantonata. «Esternazione fantozziana», dice Rampelli; «Penoso: già si offre a Pd e 5Stelle», graffia Salvini. Fatto sta che da Forza Italia parte la contraerea con la richiesta di un'immediata rettifica di quanto detto. Infatti, poi, Bertolaso corre a precisare: «In merito alla dichiarazione da me rilasciata nell'intervista voglio ribadire che, nonostante il clima di civiltà e rispetto con il quale si sta svolgendo questa competizione elettorale, la mia era un'espressione paradossale. Non accetterei mai, in nessun modo, un ruolo politico in una giunta di un altro candidato. Sono e resto il candidato di Silvio Berlusconi e di Forza Italia, questo è il mio campo di azione politica».

Non è dato sapere come l'abbia presa Berlusconi perché i due si sono visti per un faccia a faccia soltanto in tarda serata a palazzo Grazioli. Certo è, però, che tra gli azzurri si registra qualche imbarazzo. Con una conseguenza: tutti coloro che non hanno esultato per la scelta secca di appoggiare un Bertolaso solitario, hanno rialzato la testa sperando in una convergenza su uno degli altri candidati di area: o Meloni o Marchini. Già, Marchini. Anche sull'imprenditore Bertolaso è andato a ruota libera: «Io sono un po' più vecchietto di Marchini; quindi io posso fare un primo mandato e poi potrei passare il testimone a lui fra qualche anno e lui potrebbe continuare il percorso». Una sorta di staffetta? Non è chiaro: «A me interessa il bene di Roma», glissa. Salvo poi precisare che gli spazi per un eventuale ticket si stanno restringendo: «Avrei voluto un accordo con Marchini - ammette Mr. Emergenze - Ma ormai mi sembra difficile, stiamo preparando le liste, abbiamo predisposto la lista civica; e penso che non sia possibile un colpo di scena».

Bertolaso fa centro, questa volta, quando critica i suoi ex sponsor: «Se c'è qualcuno che sta facendo un favore a Renzi, sono Meloni e Salvini, che si sono staccati dalla candidatura unitaria da loro voluta». Una risposta al capo del Carroccio che aveva appena attaccato a testa bassa: «Renzi ricatta Berlusconi attraverso le sue aziende. Posso immaginare che fare la guerra totale al premier, che ha il potere di scegliere quanto far pagare o guadagnare alle tue aziende, non possa lasciare completamente liberi di scegliere». Qualche esempio? «Ci sono certe scelte del passato, come il sostegno del governo Letta, il patto del Nazareno e ora l'insistenza su Bertolaso a Roma».

Il Cavaliere, invece, venuto apposta a Roma per concordare col suo candidato sindaco le prossime mosse in campagna elettorale, pare proprio orientato a fare spallucce sull'ennesima gaffe del suo uomo.

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