Politica

Un bimbo italiano tra i morti nella strage in Burkina Faso

Michel, nove anni, ucciso da Al Qaida a Ouagadougou: era nel bar assaltato dai terroristi, di proprietà del papà Gaetano Santomenna

L e schegge di una granata vigliacca e assassina hanno straziato il corpo del piccolo Michele, uccidendolo all'istante. E così anche l'Italia paga il suo tributo di sangue nell'attentato di matrice jihadista che venerdì sera ha seminato morte e distruzione a Ouagadougou, la capitale del Burkina Faso. Tra i 29 morti dell'attacco figura purtroppo anche un bambino di appena 9 anni, si chiamava Michel, ed era il figlio di Gaetano Santomenna, nostro connazionale proprietario della pasticceria «Cappuccino Café», uno dei locali, assieme agli hotel Splendid e Yibi, preso di mira dai terroristi. Il bambino è morto sul colpo in seguito al lancio di una granata, ultimo atto del blitz dei tagliagole dell'Aqmi che erano entrati nella pasticceria sparando all'impazzata.La notizia della morte di Michele è stata confermata nel pomeriggio di ieri dal rappresentante del Servizio Consolare del Ministero degli Affari Esteri di Kiev Yevhen Ignatovskii. L'Ucraina è in prima fila nel riconoscimento delle salme perché tra le vittime figurano anche Viktoriya Yankovskaya, la moglie dell'albergatore italiano, originaria di Karkov, la sorella Yana e la madre della donna, Ludmila, che si trovava da qualche giorno a Ouagadougou per partecipare alle imminenti nozze di Yana. Il bilancio della strage è salito a 29 morti. Le operazioni per dare un nome a tutte le vittime sono ancora in corso da parte delle autorità del Burkina Faso, e potrebbero durare almeno fino a mercoledì, in considerazione dell'elevato numero di vittime di vari paesi coinvolti. Sull'identità di Michele è arrivata in serata anche la conferma del nostro console onorario, la signora Aline Delphine Giglio, che ha assicurato costante assistenza al connazionale e alla sua famiglia fin dai momenti successivi all'evento.Gaetano Santomenna, di origini calabresi, ma residente a Santa Croce sull'Arno, è un imprenditore che lavora in Burkina Faso da circa dieci anni. Oltre alla pasticceria possiede anche cinque panetterie e un ristorante che danno lavoro a oltre 300 persone. Nel 2012, in tempi apparentemente non sospetti, aveva valutato l'ipotesi di diversificare la propria attività delocalizzandola altrove. «Qui non mi sento più al sicuro come un tempo - aveva confessato ai media locali - e il sistema politico Burkinabé non mi offre garanzie e protezione che spetterebbero a qualsiasi imprenditore straniero che offre lavoro a così tante persone». Sul territorio del Burkina, e in particolare nella capitale Ouagadougou, gli uomini di Al Qaeda del Maghreb Islamico erano già entrati in azione, in particolare proprio nel 2012, per intimidire con attentati dinamitardi l'allora presidente Blaise Compaoré che si era offerto di svolgere un compito di mediatore (per conto dell'Onu) nella liberazione dell'Azawad maliano dalla presenza jihadista. Santomenna però era andato avanti per la sua strada e proprio di recente, in occasione del Capodanno, aveva lanciato una campagna pubblicitaria in tutta Ouagadougou per promuovere la festa del 31 dicembre al «Cappuccino Café», «per salutare il nuovo anno all'insegna della vera tradizione italiana». La Farnesina, attraverso un tweet del ministro Gentiloni, parla di «crimine orrendo» e di «vicinanza al padre e ai famigliari delle vittime», mentre il premier Renzi ha telefonato direttamente a Gaetano Santomenna esprimendo «il cordoglio di tutta l'Italia». Da ieri in Burkina Faso sono iniziati i tre giorni di lutto nazionale per la strage jihadista. L'allerta rimane molto alta, soprattutto dopo la notizia trapelata dal ministero degli Interni di un altro attentato, sventato, agli uffici della compagnia telefonica Orange a Bobo Dioulasso, la seconda città del Burkina.

Non a caso un'impresa di telecomunicazioni francese.

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