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Biotestamento, si parte Si può scegliere come morire

Via libera alla banca nazionale delle Dat che conterrà le volontà dei cittadini in caso di futuro impedimento

Biotestamento, si parte Si può scegliere come morire

«Ho appena firmato il decreto sulla banca dati nazionale per le Disposizioni Anticipate di trattamento (Dat). Con questo atto la legge approvata dal Parlamento è pienamente operativa». Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha mantenuto la promessa fatta non appena insediato a viale Trastevere: quella di dare piena attuazione alla legge sul Testamento Biologico. Approvata alla fine del 2017 la normativa che disciplina il fine vita non aveva ancora trovato piena applicazione per la mancanza di una serie di tasselli tra i quali quello, indispensabile, della firma al decreto per dare il via libera appunto una Banca Dati Nazionale alla quale attingere nel momento in cui diviene necessario, per il medico o per la struttura ospedaliera, conoscere la volontà del malato che in quel momento non è in grado di esprimerla.

Un passaggio cruciale per il quale si è battuta sin dall'approvazione del testo in Parlamento l'Associazione Luca Coscioni che aveva raccolto oltre 10mila firme pro Banca Dati. «Le Dat depositate presso i Comuni o i notai saranno finalmente immediatamente consultabili dai medici in caso di bisogno, in qualsiasi struttura sanitaria del territorio nazionale», avverte la segretaria dell'Associazione, l'avvocato Filomena Gallo, che ora sollecita il ministro a varare una campagna informativa.

Ma che cosa sono le Dat? Con le Dat o Testamento Biologico possiamo esprimere le nostre volontà rispetto alle cure e ai trattamenti ai quali vogliamo essere sottoposti in previsione del fatto che potremmo trovarci nell'incapacità di decidere o di comunicare le nostre scelte. Casi come quello di Piergiorgio Welby che, inchiodato al letto dalla distrofia muscolare, chiese l'interruzione delle cure per porre fine alle sue sofferenze nell'oramai lontano 2006 sono serviti asollecitare un risposta dalle istituzioni su quesiti come dove porre il confine alla libertà di cura o all'accanimento terapeutico.

Con la legge del 2017 è stato stabilito ad esempio che è possibile decidere che in caso di bisogno si possono rifiutare l'idratazione e la nutrizione somministrate tramite dispositivo medico, come il sondino nella pancia, perché considerate terapie. Il cittadino può esprimere la propria volontà registrandola presso il proprio comune o presso un notaio e se si dovesse presentare la necessità i medici la dovranno rispettare. Agli operatori sanitari resta la possibilità di fare appello all'obiezione di coscienza. Nell'ultima relazione al Parlamento del ministero della Salute sul tema in Italia risultavano depositate 62.030 Dat nei soli Comuni. Non entrano nel calcolo quelle registrate presso gli studi dei notai.

La Banca dati quindi conterrà le Dat raccolte dai Comuni e dalle Regioni che hanno attivato la registrazione con proprio atto. Anche i cittadini italiani residenti all'estero potranno registrarsi.

Potranno accedere alla Banca dati il medico curante, il fiduciario nominato dal paziente e ovviamente il titolare della Dat tramite Spid, il Sistema Pubblico di Identità Digitale.

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