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È black out in Sud America. Restano al buio in 50 milioni

Guasto nel sistema: Argentina e Uruguay del tutto senza luce. Colpiti pure Brasile, Paraguay, Bolivia, Cile e Perù

È black out in Sud America. Restano al buio in 50 milioni

Due tra i più importanti paesi latino-americano rimasti improvvisamente al buio. Un blackout improvviso e di dimensioni gigantesche, infatti, ha lasciato Argentina e Uruguay completamente al buio. Con lievi ripercussioni anche nel vicino Brasile, Paraguay, Bolivia, Cile e Perù, tutti collegati alla stessa rete. Colpa di un guasto nel sistema di interconnessione elettrica come ha riferito via Twitter la società di fornitura elettrica Edesur Argentina. Risultato: circa 50 milioni di persone completamente al buio tanto che nella gestione della comunicazione della crisi è intervenuto direttamente il segretario dell'Energia argentino. «Il blackout - ha dichiarato - è stato causato da un guasto al sistema di trasporto dell'energia dalla centrale idroelettrica di Yacyreta» che si trova proprio al confine con il Paraguay. E così alle 7.07 di mattina si sono improvvisamente bloccati autobus, treni e metropolitane creando disagi enormi soprattutto in Argentina che peraltro si preparava in alcuni suoi stati al voto amministrativo nelle province di Santa Fé e San Luis dove si è votato usando torce elettriche e la luce dei cellulari. Si è salvata in extremis la regione della Tierra del Fuego dove si doveva votare anche lì per eleggere il nuovo governatore. Non dipendendo dal sistema argentino di interconnessione non ha perso la luce. Nella capitale e nella provincia di Buenos Aires è subito scattato il protocollo di emergenza con 300 funzionari che hanno sorvegliato la città e provveduto a caricare i generatori elettrici degli ospedali. Razionata, invece, l'acqua visto che il sistema di distribuzione è stato colpito anch'esso dall'assenza di elettricità. Inoltre le società di telefonia fin dalle prime ore hanno messo in moto le loro unità di crisi per limitare il rischio di un totale silenzio nazionale dei cellulari

Intorno a mezzogiorno la situazione ha cominciato lentamente a normalizzarsi e circa 460 mila utenti hanno visto le lampadine di casa tornare nuovamente a funzionare come garantito dal segretario della protezione civile Daniel Russo. «Ci vorranno comunque ore - ha dichiarato prima che la situazione si ristabilisca completamente perchè sono stati colpiti i cavi dell'alta tensione». Intanto non cessano le speculazioni su cosa possa aver causato il guasto. Dopo un'ipotesi di sabotaggio subito scartata la prima spiegazione resa nota dalle autorità argentine è che il blackout sia stato causato da un disavanzo tra l'energia apportata e l'effettiva domanda, cosa che occorre a causa di un guasto in uno snodo del sistema. Tutta colpa degli abbondanti acquazzoni che si sono riversati nelle ultime ore su tutto il litorale. L'Argentina come il resto del continente è abituata ai blackout ma è la prima volta che questo avviene in modo simultaneo su tutto il territorio nazionale e anche nei paesi limitrofi. L'ultimo episodio grave si verificò nel 2002 quando circa 13 milioni di utenti rimasero al buio per ore. Anche il governo uruguaiano ha confermato che gran parte del Paese è rimasta al buio, in particolare tutto il litorale, compresa la capitale Montevideo, ma sono state colpite anche le zone interne, come il Dipartimento di Rocha. Nel corso delle ore però équipes specializzate si sono mosse per ripristinare la situazione. Sulle reti sociali intanto è scattato il tam tam delle informazioni dei singoli cittadini che allertavano sulle condizioni dei loro quartieri o città, a guisa dei venezuelani abituati in modo ormai drammatico e per altre regioni a violenti blackout che durano giorni.

Ironia della sorte, però, nella giornata di ieri l'Argentina festeggiava la festa del papà, soprannominata subito su twitter «la festa del papà senza luce».

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