Politica

Il blitz di Casaleggio nel Nordest per soffiare gli industriali alla Lega

Il guru a Udine per fare proseliti tra imprenditori e partite Iva

Il blitz di Casaleggio nel Nordest per soffiare gli industriali alla Lega

La strategia ha due facce, apparentemente in contrasto tra di loro, ma speculari nel cammino di un Movimento camaleontico per sua stessa natura. Il primo obiettivo, raggiunto dopo l'approvazione della nota di aggiornamento al Def, era quello di espugnare il fortino istituzionale del Ministero dell'Economia, costringendo il ministro Giovanni Tria ad ingoiare il rospo di un deficit al 2,4% del Pil. Con la ciliegina sulla torta dell'inserimento in manovra del reddito di cittadinanza. La seconda bandierina, i pentastellati vogliono piantarla al Nord. Una vera e propria campagna tra partite Iva e imprenditori della parte più produttiva del Paese, che dovrà essere condotta sul territorio da Di Maio in prima persona. Se ne era parlato, come anticipato dal Giornale il 10 aprile scorso, all'indomani delle elezioni politiche, ancora prima della firma del contratto di governo con la Lega. E ora i Cinque Stelle sono pronti a dare battaglia per contendere al Carroccio i voti del Nord.

Nello schema grillino, dove ogni attore ha un ruolo preciso, tocca a Davide Casaleggio l'onere di tessere la tela con i suoi colleghi imprenditori. Soprattutto nel Nordest e in Veneto, luogo difficile per il M5s dopo l'importante defezione del plenipotenziario trevigiano David Borrelli. Così Casaleggio, dopo aver caldeggiato la «desistenza» con i leghisti già durante il referendum per l'autonomia, ora si trova a dover fare da testa di ponte per i complicati progetti di sfondamento settentrionale. Proprio mentre, dicono alcuni grillini veneti «il Movimento rischia di scomparire nelle nostre città, completamente fagocitato da Salvini».

E non è un caso, suggeriscono, la scelta della location per la prossima cena organizzata il 4 ottobre dall'associazione Gianroberto Casaleggio: San Giorgio di Nogaro, in provincia di Udine. Nell'hangar della giovane start-up italo spagnola Watly, con gli inventori friulani di un mega computer in grado di portare acqua, energia e connessione Wi Fi nei paesi in via di sviluppo. I prezzi per sedersi al tavolo con il guru non si conoscono, ma per chi sceglie di iscriversi all'associazione (Il costo ammonta a 300 euro) il pasto sarà gratuito. Si parlerà, certo, delle prossime iniziative della fondazione casaleggiana, di visioni futuristiche e tecnologia e anche di argomenti più prosaici per tranquillizzare un territorio che vede il reddito di cittadinanza come fumo negli occhi. In primis, sgravi e agevolazioni per le piccole e medie imprese e semplificazione burocratica. Temi cari al ceto produttivo del Nord Est.

Poi toccherà a Di Maio e al suo fidato proconsole lombardo Stefano Buffagni il compito di mettersi in giro per la Lombardia. Ancora incontri per sedurre un elettorato che fa fatica a premiare i Cinque stelle in tutte le competizioni politiche. Anche perché la campagna per le elezioni europee della prossima primavera è alle porte. Ed è un appuntamento dove, grazie al sistema elettorale con cinque circoscrizioni territoriali e le preferenze, oltre ai programmi contano le facce. Matteo Salvini è già partito con l'obiettivo di fare il pienone, da Nord a Sud, e i pentastellati non possono rimanere indietro.

Intestarsi una manovra con un deficit al 2,4% non basta.

Commenti