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Blitz e guerriglia urbana: la Regione vuole l'esercito per soccorrere Milano

L'allarme dell'assessore lombardo alla Casa, Paola Bulbarelli: "Cittadini in balia dei delinquenti, implorano protezione"

Blitz e guerriglia urbana: la Regione vuole l'esercito per soccorrere Milano

Milano - L'attentato incendiario nella sede Aler, guerriglia di fronte alle case occupate che la polizia cerca di liberare, blitz anarchici e aggressioni nella sezione del Pd devastata. Due ragazze denunciate a piede libero, lo squatter che scaglia un termosifone elettrico contro gli operatori, lo sgombero dei centri sociali e la loro reazione violenta, il racket delle occupazioni e la linea morbida del prefetto che ha fatto infuriare il governatore Roberto Maroni. «Sostieni il tuo squat, distruggi il tuo sindaco» si legge nei volantini. Una miscela diventata talmente esplosiva quella che sta letteralmente mettendo a ferro e fuoco il mondo delle case popolari a Milano che ora l'assessore regionale Paola Bulbarelli è costretta a invocare l'intervento dei militari. «Anche l'esercito se serve - ha twittato ieri - La città ha paura». Perché nei quartieri visitati «gli inquilini, di cui tanti sono anziani, chiedono protezione. Ci implorano di restituire loro una vita normale che in balia dei delinquenti non hanno più». Sottolineando la «profonda illegalità e vigliaccheria di gente che per assaltare la filiale Aler di via Inganni ha messo in pericolo la vita delle famiglie che abitano sopra».

Ma quello che colpisce sono i numeri. Perché se nel 2010 le occupazioni erano state appena 25 e nel 2011 solo (si fa per dire) 97, nel 2013 sono diventate 650 e nei soli primi sei mesi del 2014 sono schizzate a ben 732. «Va bene l'emergenza abitativa - spiega la Bulbarelli - Ma questo è il frutto degli atteggiamenti di certi assessori e di Giuliano Pisapia che in campagna elettorale diceva che occupare non è un reato. E quando è diventato sindaco i frutti si sono visti».

Ancora dura la posizione di Maroni che al prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca chiede un atteggiamento più deciso. Una contrapposizione istituzionale che sembra esser nata tra i due Palazzi dopo che la Regione ha avuto l'impressione di un cambio di rotta. E non è un caso che proprio dal Palazzo Pirelli a guida leghista sia stato il capogruppo del Carroccio Massimiliano Romeo a suonare la carica. «La linea vincente per gli sgomberi e per ripristinare la legalità è quella del governatore Maroni, non certo quella del prefetto che lascia intendere la volontà di lasciar correre, anche per evitare problemi con i violenti dei centri sociali. Dobbiamo smettere di assecondare l'arroganza di questa gente, abituata (e coccolata) dalla sinistra a poter fare quello che vuole». Troppo importante la prima della Scala che quest'anno sarà la prima di Expo per metterla a rischio con possibili manifestazioni violente che andrebbero in diretta in tutto il mondo. Ecco perché in prefettura si è volatilizzata quella «black list» di duecento sgomberi da fare in tutta fretta per eliminare le sacche di criminalità che rendono invivibili i caseggiati. Così come la task force che la Regione aveva chiesto per bonificare i palazzi delle case popolari e quelle periferie diventate ormai banlieu degradate e pronte a esplodere. E così ieri Maroni è tornato a far pressione. Chiedendo al prefetto di «attuare rapidamente» il protocollo firmato martedì.

«Per effettuare gli sgomberi, programmati e in flagranza, degli alloggi occupati abusivamente».

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