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Boldrini e Asia Argento, predica sul femminismo: "In Italia un'anomalia"

Asia Argento e Laura Boldrini voleranno al summit femminista mondiale per parlare del paradosso italiano. Il racconto del primo sciopero dell'ex presidente

Boldrini e Asia Argento, predica sul femminismo: "In Italia un'anomalia"

Asia Argento e Laura Boldrini tra pochi giorni andranno a New York al summit "Women in the world" per raccontare quella che loro definisconio "l'anomalia italiana" nella questione delle molestie sessuali. Un cavallo di battaglia che ha unito l'ex presidente e l'attrice durante l'esplosione del caso Weinstein (in Usa) e Brizzi (nel Belpaese) e che oggi ritrova rinnovato vigore.

"Ho raccontato di essere stata stuprata da Harvey Weinstein quando avevo 20 anni, in Usa mi hanno creduta, Weinstein è stato cacciato. In Italia invece sono stata derisa e chiamata prostituta - racconta la Argento - mi hanno minacciata di morte insieme ai miei figli. Come possiamo aspettarci allora che le donne denuncino molestie e violenze se nel nostro Paese chi parla finisce sul banco degli imputati?". Ecco il paradosso di cui parleranno la Boldrini e l'attrice al summit femminista mondiale.

Nessuno però nell'intervista ricorda le offese scagliate dalla Argento a Giorgia Meloni, di cui la figlia del regista pubblicò uno scatto della "schiena lardosa di una fascista" e del "culo grasso di una ricca senza vergogna". Il problema sono ovviamente solo i "leghisti" che "bruciano in piazza l'effige della presidente Boldrini, ma alla fine tranne un po' di proteste non succede nulla". Viene da chiedersi: cos'ha di meno femminile la Meloni rispetto all'ex presidente? Nulla. Ma evidentemente la leader di FdI può essere insultata senza che i paladini del femminismo si macchino dell'accusa di machismo.

Nell'intervista rilasciata a Repubblica prima della partenza, Boldrini e Argento si soffermano sul perché le donne preferiscano non denunciare le molestie subite: "Tacciono perché hanno paura di non essere credute, di doversi addirittura giustificare - dice la parlamentare di LeU - è la loro parola contro un sistema in cui nei talk show ci sono politici che confondono la molestia con il corteggiamento". E ancora: "Per questo i molestatori non vengono messi al bando. Anzi sembra che non esistano. Invece è una piaga. C' è un pregiudizio fortissimo verso il mondo femminile, chi parla di sessismo e misoginia viene trattato con fastidio. Anche in politica".

E il motivo di questa "rassegnazione" le due femministe lo trovano nella "mancanza di libertà economica delle donne". "Il 49% delle donne è disoccupato - dice Boldrini - i dati italiani sono una vergogna. Pensate al gap salariale. Per questo sto lavorando a un piano straodinario su occupazione e imprenditoria". "In Italia ti dicono: Il capo ti ricatta sessualmente? E tu cambia lavoro. Ma non è giusto - aggiunge la Argento - Ho faticato una vita per arrivare qui. È il molestatore che deve essere licenziato, non io. Per questo le donne non parlano, nemmeno quelle affermate".

In chiusura, un racconto inedito e personale dell'ex presidente della Camera sul primo sciopero femminista della sua vita. "Quando ero piccola in famiglia eravamo cinque figli - racconta - due femmine e tre maschi. Erano gli anni Sessanta e in casa erano soltanto le bambine ad aiutare. Un giorno però mia sorella ed io abbiamo deciso di fare sciopero. Non avremmo più fatto niente se anche i maschi non fossero stati coinvolti nelle faccende. Dopo due giorni di caos i nostri genitori decisero che era giusto. Per la mia crescita è stato fondamentale.

Voleva dire che la parità era giusta".

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