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Boldrini al mare a spese nostre nei luoghi amati da Mussolini

Anche quest'anno la presidente della Camera è ospite del Quirinale a Castelporziano, la tenuta cara al Duce

Boldrini al mare a spese nostre nei luoghi amati da Mussolini

Roma Vacanze intelligenti. Laura Boldrini, presidente della Camera, come un po' tutti i politici, in questi giorni sta facendo le valigie per le ferie agostane nella terra natìa, sul litorale marchigiano. Ma dietro la «scontata» partenza a ridosso di Ferragosto c'è un'intensa preparazione, per nulla low cost e tutta a spese del contribuente. Il bikini bisogna sfoggiarlo con decenza presidenziale, perciò complice una primavera con temperature da tintarella, perché non approfittare della spiaggia riservata ai presidenti della Repubblica? Il caldo retroscena lo ha svelato ieri Il Tempo. Secondo il quotidiano romano, la Boldrini dalla fine di maggio avrebbe approfittato dell'esclusivo stabilimento balneare di Castelporziano, sul litorale di Ostia. Una lingua di sabbia off limits, inavvicinabile per i comuni mortali, riservata al capo dello Stato e alla sua famiglia, con una parte della tenuta destinata al segretario generale del Quirinale e a dirigenti e funzionari. Cosa c'entra la presidente della Camera? Secondo una regola scritta dallo staff dell'ex presidente Giorgio Napolitano pure la Boldrini avrebbe diritto a un pezzettino di spiaggia tutto per sé. E sappiamo quanto sono importanti i diritti per la terza carica dello Stato, che per proteggersi da occhi indiscreti avrebbe avuto al suo seguito due corazzieri a cavallo, sempre gentilmente concessi dalla Presidenza della Repubblica, quindi a nostre spese.

Ma non è la prima volta che Laura Boldrini si concede momenti di relax nell'esclusiva dependence quirinalizia. Nel 2014 c'era stato il caso dei bungalow. Il «casotto», impreziosito da una piscina olimpionica e acqua di mare riscaldata, con vista sulla spiaggia, ha ospitato la Boldrini in una serie di lussuosi week end all'inizio dell'estate di tre anni fa.

E come tutti i radical chic che si rispettino, anche in quell'occasione non si fece mancare nulla: persino una cabina fissa, tutta per lei, immersa tra le dune riservate ai presidenti della Repubblica. Una circostanza che aveva fatto venire qualche dubbio ai funzionari del Quirinale: «Ma lei è la presidente della Camera? Che diritto ha di frequentare quella spiaggia? Chi la fa passare?». Tutte domande che trovano risposta nella regola voluta da Napolitano per Castelporziano.

Una residenza molto cara a Benito Mussolini. Il duce, infatti, secondo le cronache del Ventennio era «un assiduo frequentatore del casotto» dove trascorreva piacevoli momenti di svago in compagnia di molte donne. Altro particolare: nel 1872 fu il ministro delle Finanze Quintino Sella a comprarla per conto dello Stato. Sì, perché i precedenti proprietari appartenevano alla famiglia Grazioli, gli stessi dell'omonimo Palazzo, residenza romana dell'«odiato» Silvio Berlusconi. Ma, tra camerieri, corazzieri, piscina, 5.892 ettari di flora e fauna uniche in Italia con caprioli, daini, lepri, volpi e perfino trampolieri, limicoli e anatidi, nemmeno l'austera presidente si preoccupa troppo dei fantasmi del passato. Nessuna accusa di apologia di fascismo da parte di Fiano, niente abbattimento di «un simbolo del Ventennio», di «offesa ai partigiani» manco a parlarne.

Massì, «il Duce ha fatto anche delle cose buone», tipo andare in vacanza a Castelporziano.

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