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Bolzano, Svp in testa ma l'exploit della Lega incrina l'alleanza col Pd

Affluenza al 73,9%, in calo rispetto al 2013 Il partito di Salvini diventa la seconda lista

Bolzano, Svp in testa  ma l'exploit della Lega incrina l'alleanza col Pd

Bolzano - Effetto Lega sull'Alto Adige dove si è votato per il nuovo consiglio provinciale. Con il 30 per cento dei seggi scrutinati, il partito di Salvini è la seconda lista della Provincia autonoma con il 17 per cento e contribuisce a ridimensionare la Südtiroler Volkspartei, storica formazione locale che cinque anni fa aveva il 45,7 per cento e 17 seggi su 35 ma ieri ha subito una batosta scendendo al 35 per cento, sempre che il dato sia confermato a scrutinio completo.

Al terzo posto, altra sorpresa, si piazza una lista nuova di zecca, il Team Koellensperger, un movimento di ex grillini fuoriusciti dal M5s che si è raccolto attorno a Paul Koellensperger che ha prosciugato i voti dei Cinque stelle ufficiali, fermi al 3,6 per cento con le loro gaffe sudtirolesi in campagna elettorale: per il ministro Toninelli, per esempio, il nuovo traforo del Brennero è già realtà mentre per il suo collega Fraccaro è un mostro da bloccare. La Lega resta comunque superiore alla somma dei voti delle due liste riconducibili ai grillini. A Bolzano città il partito di Salvini è il primo, con il 30 per cento circa dei consensi: cinque anni fa il primo partito era il Pd con il 24 per cento.

Il tonfo dei democratici, che negli ultimi cinque anni hanno sostenuto la maggioranza relativa della Svp con 2 seggi, è clamoroso: non raggiungerebbe il 6 per cento. Probabilmente non avrà nessun seggio. La maggioranza tra Svp e Pd, insomma, non c'è più. È una svolta storica, che fa crollare un'altra roccaforte del centrosinistra. E il terremoto sarebbe completo se in Trentino vincesse Maurizio Fugatti, leghista sottosegretario alla Sanità candidato da tutti i partiti del centrodestra. Il voto in Trentino darà indicazioni su questa unità ritrovata tra Lega e Forza Italia.

Gli azzurri, che in Alto Adige raccoglierebbero l'1,5 per cento, puntano a dare la spallata a Trento dimostrando che l'alveo naturale della Lega è sempre il centrodestra unito e non il contratto con i Cinque stelle. Nei giorni scorsi Silvio Berlusconi lo ha ripetuto in tutte le manifestazioni elettorali alle quali ha partecipato, denunciando i rischi di una deriva autoritaria e l'incapacità dei Cinque stelle.

Il partito di lingua tedesca ora è a un bivio: ha fatto il tifo per il Pd perché la legge elettorale altoatesina (proporzionale puro) impone un accordo con un partito di lingua italiana e la stabilità dell'alleanza a sinistra era lo scenario preferito da Arno Kompatscher, presidente uscente. Ma le urne hanno bocciato questa strada, privilegiando invece grillini, leghisti e anche i Freiheitlichen (6 per cento), indipendentisti con posizioni politiche sovrapponibili a quelle del governo di Roma: populiste, euroscettiche e anti immigrati.

L'astensionismo ha contagiato anche il Trentino Alto Adige. A Bolzano ha votato il 73,4 per cento, in calo rispetto al 77,7 di cinque anni fa, con una flessione più marcata nelle valli che nel capoluogo. Affluenza più bassa in Trentino, al 64 per cento, ma in crescita rispetto rispetto al 2013 quando era andato alle urne il 62,8 per cento.

A Bolzano i seggi si sono chiusi alle 21 e le urne sono state aperte immediatamente, mentre a Trento si è votato un'ora in più ma lo scrutinio comincerà questa mattina.

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