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Bonolis martire in diretta. Ma l'equivoco è della Rai

Critiche social per la trasmissione, però la tv di Stato non aveva i diritti. Conduttore complice

Bonolis martire in diretta. Ma l'equivoco è della Rai

Eppure ha fatto il 36,14% di share, roba da partitona di calcio o da Festival di Sanremo. Strano il caso de La Notte di Vasco condotto sabato sera da Bonolis: un programma di prima serata che raggiunge picchi d'ascolto da sbarco sulla Luna (quando Vasco ha cantato Albachiara, in Italia un televisore su due era sintonizzato su Raiuno) ma viene comunque mitragliato dalle critiche.

Per farla breve, La notte di Vasco a commento del concertone ha scatenato una polemica che neanche il più pessimista si sarebbe aspettato. Già durante la diretta è partito lo tsunami social (più simile a uno «shit storm» che a una critica pacata) contro la conduzione di Bonolis e, soprattutto, contro la mescolanza selvaggia tra musica e chiacchiere in studio. Poi è arrivato il resto, le polemiche, i battibecchi, le precisazioni.

Perciò, nonostante un risultato d'ascolto come capita poche volte in un anno tv, Bonolis è finito sul banco degli imputati. In Italia, si sa, i processi si fanno in fretta solo quando si usano le parole. Ed è facilissimo farli digitando sulla tastiera, meglio se ci si nasconde dietro un nickname o comunque dietro l'anonimato. Di certo, dicono in tanti, il «format» ha mostrato molti punti deboli con un Bonolis apparso, a differenza del solito, legato e spaesato. Era in una sorta di stanza a vetri proprio di fianco al palco di Vasco, un accostamento diventato sempre più stridente man mano che il concerto cresceva di intensità e invece l'atmosfera davanti alla scrivania di Bonolis rimaneva rarefatta.

Un contrasto stridente: dalle finestre si vedeva la distesa sterminata di pubblico (nel quale c'erano anche Milena Gabanelli e Nunzia De Girolamo) e si ascoltava l'eco potente dei brani. Dentro lo studio, il ritmo era blando e, anche a giudicare dalla replica su Raiplay, Bonolis non era Bonolis, lui di solito così irruente e scherzoso stavolta era invece molto compito e frenato.

Ma la critica al programma c'entra poco, stavolta. C'entra più che altro il gigantesco equivoco, il misunderstanding che ha scatenato l'ira e l'ironia del pubblico. Complice anche una dichiarazione di Carlo Conti ai Wind Music Awards che a giugno ha annunciato la diretta del concerto su Raiuno del concerto di Vasco.

Poi forse non c'è stata la sufficiente comunicazione della Rai, né prima del concerto né, tantomeno, durante il programma quando sarebbe bastata una scritta «sottopancia» sullo schermo (o qualche parola di Bonolis) a precisare che non era possibile trasmettere il concerto perché i diritti erano già stati assicurati ai 197 cinema e agli schermi del Palasport di Padova e della gigantesca spiaggia di Rimini. Quindi non era possibile la diretta integrale.

E così, mentre Vasco e Bonolis erano convergenze parallele pur essendo a pochi metri l'uno dall'altro, su Twitter sono germogliate le ironie, alcune delle quali da applausi tipo quella di Francesco Iacovetti: «Bonolis commenta il concerto di Vasco: è come grattugiare il parmigiano reggiano su di un maritozzo con la panna».

Però il patatrac avrebbe potuto essere evitato e magari Bonolis (che non è stato scelto direttamente da Vasco) l'ha sopportato in vista, chissà, di una trattativa sulla conduzione del Festival di Sanremo. Solo ipotesi, per carità.

Di certo è stata un'altra conferma del momento no di una Rai che incassa critiche (meritate) pure quando vince a mani basse.

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