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La Borsa? In mano alle donne rende di più

I risultati degli hedge fund a guida "rosa" superano quelli dei colleghi maschi

La Borsa? In mano alle donne rende di più

La «borsa», si sa, è femmina. Questa volta, però, non stiamo parlando di tracolle o pochette, ma dei listini finanziari mondiali. Delle «Borse», con la «B» maiuscola, che al posto del portafoglio con le carte di credito contengono (e pilotano) il denaro dei grandi investitori e quindi la ricchezza di tutti noi. Vediamo di che cosa si tratta: i fondi hegde - cioè quelli «speculativi», che più aggrediscono il mercato annusandone in anticipo la direzione - se sono guidati da donne riescono sovente a strappare un rendimento più alto di quelli dove comandano gli uomini. E questo avviene indipendentemente se il calcolo sia su uno, tre o cinque anni; così come rispetto a un benchmark come l'indice S&P500.

I numeri? Dal 2007 a oggi - rivela una ricerca di Hfr - i fondi hedge in gonnella hanno pagato il 59% contro il 37% della media del settore. Dodici punti percentuali in più o, più semplicemente, 59 euro ogni 100 investiti anziché solo 37. Una bella differenza, soprattutto considerando i fiumi di dollari, sterline o euro che muovono gli hedge fund ogni giorno da Wall Street a Londra, da Francoforte a Singapore. Eppure il pink power nell'industria del risparmio gestito come in quella bancaria di cui è una «figlia», resta limitato, quasi confinato: otto gestori su dieci hanno cravatta, scarpe nere e grisaglia, come la City comanda. Questa volta però più che l'etichetta («Brown not in Town», si recita nei salotti finanziari) sarebbe meglio guardare alla sostanza. E i fondi al femminile vanno meglio degli altri.

«Oggettivamente si tratta di donne che hanno affrontato un percorso selettivo molto duro. Quindi sono spesso qualitativamente migliori, ma questo non c'entra con l'essere maschi o femmine», spiega però Umberto Filotto, docente dei Econimia degli intermediari finanziari a Roma - Tor Vergata. Insomma, vale la selezione di Darwin.

Un altro modo per interpretare il primato dei rendimenti in gonnella è dare un'occhiata al grafico di Piazza Affari: lo scorso anno Milano ha guadagnato in 12 mesi un risicato 2%, quindi un fondo che si fosse messo «a indice» avrebbe racimolato più o meno lo stesso. Nel giugno 2014 la Borsa ha, tuttavia, segnato un massimo di 22503 punti e, a dicembre, un minimo di 18079. Ne consegue che chi fosse riuscito a interpretare l'elettrocardiogramma di Piazza Affari, vendendo e comprando al momento giusto, avrebbe portato a casa il 20% o più. E il gentil sesso, anche quando si parla di questioni cuore, è imbattibile.

Le donne - stando a una ricerca di State Street - sembrano peraltro più brave anche a ragionare sul lungo termine. Non eccedono in prove muscolari nel tentativo di recuperare nell'immediato la perdita subita, quindi, fanno ruotare di meno il portafoglio e si espongono a minori rischi. Lavorano, inoltre, di più in team, in sostanza ascoltano i consigli, e non peccano come i maschi di hybris , di eccessiva fiducia in se stesse. Come dire che le Signore degli hedge sono un cocktail di «visione», «organizzazione» e «sagacia».

Le virtù che, in fondo servono anche per mandare avanti contemporaneamente lavoro e famiglia o per abbinare ogni mattina con un sol gesto vestiti, borsetta e gioielli, scegliendo la nuance più bella.

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